Fotografia Europea - Circuito Off 2021

Reggio Emilia torna ad essere la città della fotografia!

Insieme alle mostre in programma per il Festival Fotografia Europea torna anche il CIRCUITO OFF, la sezione indipendente del Festival composta da un fiorire spontaneo di piccole esposizioni, simbolo di una bellissima e concreta partecipazione cittadina. Negozi, ristoranti, cortili, gallerie, sedi storiche e quest’anno anche muri, vetrine, spazi di affissione e parchi diventano luoghi di esposizione.

L’esagono, la città e la provincia si animano di mostre ed eventi legati alla fotografia. Come ogni anno tanti i progetti delle scuole di ogni ordine e grado che aderiscono al Circuito OFF@School.

Fate largo ai sognatori del Circuito OFF…godetevi le mostre.

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Co-prodotta con un contributo economico da parte della Fondazione Palazzo Magnani e Spazio C21, in seguito alla vittoria del Circuito Off durante l’ultima edizione di Fotografia Europea, la mostra nello spazio San Zenone presenta un’installazione di quindici fotografie a colori dalla serie “Interno”; un progetto fotografico realizzato nell’arco di cinque anni in varie città europee, inizialmente concepito durante la seconda edizione del laboratorio irregolare di Antonio Biasiucci e continuato per altri tre anni in maniera autonoma. La riflessione inziale per la creazione di questo lavoro, parte dall’annoso dibattito sul rapporto complesso tra immagine e parola. Senza voler dare la palma all’una o all’altra mi sono limitato ad interrogarmi sul potere della prima svincolato dalla seconda, sulla possibilità di creare un corpo di lavoro che non sottostesse ad un copione. Si può raccontare una storia senza una storia? Possono delle immagini bastare per creare un tessuto narrativo con piena dignità? Prima di questa esperienza avevo realizzato solamente racconti fotografici che si muovevano in un recinto ben preciso, in questo caso mi sono misurato con un tipo di narrazione più libera. Questa libertà, si è pian piano mostrata in tutta la sua problematicità. In un processo creativo del genere è infatti necessario […]

Valerio Polici

Interno

Centro Storico

Il Servizio Officina Educativa del Comune di Reggio Emilia, U.O.C. Partecipazione giovanile e Benessere, in collaborazione con Fondazione Palazzo Magnani e Circuito OFF, propone una nuova edizione del concorso fotografico Speciale Samuela Solfitti. Giunto alla decima edizione, il concorso è legato alla memoria di Samuela Solfitti, coordinatrice pedagogica del Comune di Reggio Emilia, che ha speso la sua esperienza umana e professionale nella realizzazione di progetti educativi e partecipativi dedicati ai giovani e di cui il Servizio Officina Educativa conserva, ancora oggi, indelebile e prezioso ricordo. La nuova proposta è rivolta alle classi delle scuole secondarie di secondo grado che partecipano all’OFF@School. Dalle immagini inviate dalle scuole sono state selezionate 24 immagini esposte nella mostra allestita ai Chiostri della Ghiara per il Festival Fotografia Europea 2021. La mostra sarà visitabile dal 20 Maggio al 27 Giugno 2021 presso i Chiostri della Ghiara, in via Guasco 6.

SPECIALE SAMUELA SOLFITTI

Sulla luna e sulla Terra fate largo ai sognatori!

Centro Storico Off@School

“Ogni storia, ogni racconto ascoltati da bambini, col passare degli anni, viene compreso e ricordato come esperienza di vita vissuta. Per molti di noi l’importanza di queste esperienze si svela e cresce man mano che si diventa “grandi”, quando incominciamo a capirne il vero valore. La voce, i volti, le espressioni fanno parte imprescindibile di una persona e delle sue storie. Creare l’occasione per trovare il tempo dell’ascolto e del racconto, per sedersi ed accogliere racconti di epoche e culture diverse, permette uno scambio prezioso, ci rende parte di quelle esperienze, di quelle vite. Per questo tra storie di vita e storie da raccontare, condividiamo un po’ di noi, donne e madri, con i nostri bambini e chiunque abbia tempo da dedicare all’ascolto.” I docenti della scuola primaria G.Pascoli Le insegnanti della scuola Pascoli hanno realizzato un progetto di accoglienza e narrazione per gli alunni e le madri della loro scuola. Il progetto si è concretizzato in un momento iniziale di narrazione a tutte le madri del plesso e ad un momento conviviale dove madri e figli si sono potuti conoscere davanti ad un rinfresco composto dai piatti tipici dei paesi di provenienza delle nostre famiglie. Il progetto è poi continuato […]

Scuola primaria “G. Pascoli”, IC “A. Manzoni”, classi 1A, 2A, 2B, 3A, 4A, 5A

Tra storie di vita e storie da raccontare

Off@School

La fotografia oggi è dappertutto. Eppure non ci stanchiamo mai di riempirci gli occhi di immagini. Queste ultime non solo descrivono la nostra realtà ma possono anche nel medesimo istante, interpretarla. Attraverso uno sguardo personale, gli studenti di 3G del Liceo Artistico G. Chierici si sono confrontati con il tema di Fotografia Europea ognuno con la propria peculiare sensibilità: alcune immagini sono apocalittiche, altre rimandano ad altri mondi possibili con punti di vista inaspettati. Tutte le immagini, sebbene molto diverse tra loro, hanno a che fare con il sogno e dimostrano come la fantasia ci possa concedere di volare in alto malgrado i tempi. Arianna Lerussi La mostra sarà allestita anche in alcuni spazi di affissione della città.

Liceo Chierici, classe 3G

Mondi possibili

All’interno del più ampio progetto di scuola diffusa, si conferma la collaborazione tra Officina Educativa (servizi educativi territoriali e diritto allo studio) e la Fondazione Palazzo Magnani. Le mostre e gli eventi culturali proposti dalla fondazione Palazzo magnani sono occasioni formative e di scambio per la scuola, in particolare per i ragazzi e gli adulti della scuola secondaria di primo grado Aosta che hanno in quel luogo, sede espositiva di eventi culturali, la loro sede scolastica . Le opere si arricchiscono delle interpretazioni dei ragazzi che, con i loro sguardi personali, restituiscono riflessioni, emozioni, rappresentazioni, valorizzando così l’idea di una scuola diffusa che, nell’incontro con altri punti di vista, genera cultura e bellezza. Sperimentare, costruire e riflettere attraverso gli scatti fotografici, le composizioni, la ricerca di relazioni tra immagini e parole, apre a potenzialità interpretative, metaforiche e comunicative tra i ragazzi e adulti e raccontano di concetti vitali. Tutto il percorso di approfondimento è visibile al seguente link https://www.emaze.com/@AOTTIIITO/composizioni_icaostapalazzomagnanioe

I.C. Aosta, classi 2A 2C 2E 2F 2G 2H

Metafore Visive e ricerche di combinazioni

All’interno del più ampio progetto di scuola diffusa, si conferma la collaborazione tra Officina Educativa (servizi educativi territoriali e diritto allo studio) e la Fondazione Palazzo Magnani. Le mostre e gli eventi culturali proposti dalla fondazione Palazzo magnani sono occasioni formative e di scambio per la scuola, in particolare per i ragazzi e gli adulti della scuola secondaria di primo grado Aosta che hanno in quel luogo, sede espositiva di eventi culturali, la loro sede scolastica . Le opere si arricchiscono delle interpretazioni dei ragazzi che, con i loro sguardi personali, restituiscono riflessioni, emozioni, rappresentazioni, valorizzando così l’idea di una scuola diffusa che, nell’incontro con altri punti di vista, genera cultura e bellezza. Sperimentare, costruire e riflettere attraverso gli scatti fotografici, le composizioni, la ricerca di relazioni tra immagini e parole, apre a potenzialità interpretative, metaforiche e comunicative tra i ragazzi e adulti e raccontano di concetti vitali. Immagine in evidenza: FG_GUARDARE MEGLIO, GUARDARE DIVERSO AF_UNA VERA AMICA L’edera rappresenta la fedeltà. Un famoso proverbio dice: i veri amici, come l’edera e il muro, stanno in piedi insieme e insieme cadono. È misteriosa, perché quando cresce circonda ogni cosa, è robusta, sempreverde. Affonda le sue radici ovunque. Ho fotografato una semplice […]

I.C. Aosta, classe 2E

Se si sogna da soli, è un sogno. Se si sogna insieme è la realtà che comincia. (proverbio africano)

Ermanno Foroni

I SOGNI NON SVANISCONO ALL’ALBA’

Solo coloro che possono vedere l’invisibile, possono compiere l’impossibile ! (Patrick Snow) Associazione REFOTO APS

Anselmo Croci

Hypnotic Shapes

Centro Storico

È possibile discostarsi dalla realtà o camminare consapevoli in un sogno? Illusione e verità s’intrecciano nella mostra collettiva all’Atelier ViaDueGobbi, fondendosi in un unicum come risposta al presente. Un percorso in cui i fotografi selezionati si cimentano con le dimensioni onirica e reale in solo apparente contrasto. Qui i miraggi abbandonano la sfera illusoria dell’impalpabile ed entrano nella realtà, diventando soluzioni possibili. La ri-apertura parte dalle amicizie che in 15 anni di mostre sono nate nei nostri spazi, accoglienti e un po’ magici. Abbiamo invitato amici, autori che hanno esposto nei nostri Ateliers negli scorsi anni. Abbiamo chiesto loro di guardare avanti sognando, anche se oggi sembra veramente un miraggio guardare avanti con fantasia e fiducia. Come sempre abbiamo ricevuto le adesioni entusiaste di tutti gli invitati e così siamo di nuovo pronti ad accogliere i visitatori con modalità diverse, con qualche limitazione, ma ci siamo! Per questa edizione ci siamo avvalsi dell’aiuto della curatrice e giornalista Loredana De Pace, di Nicolò Davoli, grafico e creativo di Comò Mag, e per l’organizzazione dei soliti, Fabrizio Fontanelli, Ermanno Foroni, Laura Sassi, Veronica Vanzo, e Alessandra Zini. Elenco autori Fabian Albertini Alfredo Anceschi Enrico Barbieri Camilla Biella Hans Brooymans Alessandra Calò Irene […]

AA. VV. – Atelier viaduegobbitre

Miraggi possibili

Centro Storico

Coriandoline è la prima città immaginata, disegnata da bambini. Nella storia dell’urbanistica e dell’architettura esistono altri esempi di città costruite completamente a tavolino, ad esempio la non lontana Sabbioneta, nel mantovano. Ma Coriandoline è la prima nata dalla fantasia dei bambini, e narrata, costruita, realizzata dalla mano di adulti. La prima città a misura di bambino, una fantasia concreta, reale grazie a degli adulti con la responsabilità e la voglia di narrare. Viglio Ferrari, fotografo da sempre attento alle tecnologie, ha intenzione di restituire la bellezza di Coriandoline con un tour virtuale. Chiunque potrà visitare Coriandoline grazie a un semplice link, da qualsiasi parte del mondo. Un lavoro fotografico che non è museificare, o commercializzare, ma un narrare per necessità. Necessità di fantasticare. (Andrea Lucatelli) Viglio Ferrari fotografo industriale. Da 35 anni sperimenta con curiosità e successo tutte le evoluzioni della tecnica fotografica. Tecnica, tecniche, evoluzioni: una sola espressione sincera e instancabile. Puoi visitare il Tour Virtuale a questo link: http://bit.ly/coriandoline360 Oppure puoi cercare Coriandoline Correggio su Google e cliccare su Guarda Esterni nella scheda. Curatore Andrea Lucatelli. Un ringraziamento per la collaborazione a: Roberto, Erika, Raffa e lo staff Red Mosquito, a ANDRIA Cooperativa di Abitanti, Luciano Pantaleoni, Fabio […]

Viglio Ferrari

CORIANDOLINE L'Arca dei Bambini

In provincia

I 16 fotografi amatoriali selezionati da Irene Ferri, Laura Tota e Ilaria Rovatti dal corso di fotografia creativa “Venice” vanno a creare un connubio di intimi pensieri distribuiti nelle stanze di Interno Tre. 16 scatti che proiettano frazioni di un sogno diviso in stadi differenti, dove il fattore comune è l’essere umano. Paesaggi sottolineati da mani e piedi che indicano un miraggio di una realtà ultraterrena. Come a sottolineare un mancato ricordo in una natura sconnessa dai nostri intimi pensieri. Queste immagini, oltre che ad indicare una mancanza, esprimono l’innata voglia di riprendersi qualcosa che si è perduto. BIO: Gli studenti della collettiva sono stati selezionati dal corso di fotografia, comunicazione e creatività Venice della fotografa Irene Ferri. Il corso si concentra maggiormente sull’introspezione, l’espressione creativa e il “sentire” rispetto alla mera tecnica fotografica; si propone come alternativa al solito “per studiare la fotografia studia i grandi maestri della fotografia” e si arricchisce di contaminazioni dal mondo del cinema, dell’arte, della semiotica, della tv e della pubblicità. In mostra: Viviana Falco – Il Contatto || Annalisa Caroni – Emersioni || Martina Cervioni – Touch || Elena Vanoni – Metamorfosi || Eugenia Fort – Il sogno delle cipolle || Valeria […]

Venice Collettivo

I fail to remember

Centro Storico

Vagabondando per il nostro territorio non è raro imbattersi in ruderi di vecchie abitazioni contadine e viene spontaneo soffermarsi a pensare a quanto spesso sia invasivo l’intervento umano nei confronti del paesaggio. Là dove un tempo si riunivano famiglie, rimangono solo rovine prive di memoria su cui ora avanza la natura che, prima usurpata dall’egocentrismo umano, torna a riprendersi i suoi spazi conferendo bellezza a ciò che con estrema facilità abbiamo abbandonato. La luna riversa la sua luce sull’incuria umana rivelando l’incanto là dove noi non abbiamo saputo conservarlo. Queste visioni inducono a chiedersi quanto la nostra occupazione sia giustificata da bisogni reali oppure questi ultimi siano solo un pretesto per esercitare un’egemonia priva di responsabilità e sensi di colpa Nel frattempo, l’arrivo di un nemico invisibile confina il genere umano dentro le proprie fortezze di cemento e la casa torna a rivestire il ruolo per cui è stata concepita: un rifugio. Nelle case, per troppo tempo relegate a dormitori e luogo di fugaci incontri delle persone che vi coabitano, torna a concentrarsi tutta la vita della famiglia: si condividono spazi, si raccontano storie e si passa la maggior parte del tempo insieme. Solo ora che la casa è il […]

Valterio Ferrari

LUCI NEL BUIO DELLA NOSTRA MEMORIA

Fuori le mura

TRA LE VALLI E I MONTI DELLA LUNA -Ho pensato al titolo del mio progetto prendendo spunto dalle scoperte che attuò Galileo Galilei riguardo la Luna, lui infatti grazie al suo cannocchiale riuscì ad osservare che questo satellite presenta dei crateri, sporgenze, quindi delle “valli” e dei “monti” e soprattutto che è un corpo celeste imperfetto e irregolare; ed è proprio questa sua irregolarità -che magari può lasciare l’idea di difetto-, che invece la rende unica e affascinante agli occhi di chiunque la guardi. Ho scattato questa serie di foto durante l’anno, come si può osservare rappresentano le diverse fasi della luna e ho sempre cercato di rendere I miei scatti I più particolari possibili. Il mio obiettivo è infatti far sì che le mie fotografie siano lontane dalla monotonia, diverse dal solito e affascinanti. Sicuramente oltre alla bellezza della luna, partecipano I colori della natura, quindi le diverse tonalità del cielo, ma anche il coinvolgimento degli alberi, fiori e nuvole. E la mia ispirazione parte proprio da questi elementi: più I protagonisti della natura sono colorati, più trovo ispirazione per creare nuovi scatti. È importante per me avere tanta fantasia, passione e volontà. -Mi chiamo Valentina Confortino e ho […]

Valentina Confortino

TRA LE VALLI E I MONTI DELLA LUNA

Fuori le mura

Un ricordo d’infanzia. Primo giorno delle medie. Nuova materia: musica. Tra le ultime pagine del libro, il testo di una canzone: La guerra di Piero. Ricordo che leggevo e rileggevo le parole e immaginavo la storia di quel soldato. Corso di fotografia molti e molti anni dopo. Compito per il martedì successivo: fotografia notturna. Mi ritrovo a vagare per Reggio con la mia macchina fotografica in mano, senza idee. Fotografo una lanterna poi la cupola di una chiesa.. ma niente! Non mi piace niente! E poi.. mi trovo davanti al monumento dei caduti. Guardo in basso, osservo le gambe piegate dalla stanchezza, sfinite, rappresentate in quella statua e… magia! Il ricordo di quella canzone che negli anni mi ha comunque accompagnato riaffiora. Nasce così “Fermati Piero!”

Valentina Casu

Fermati Piero!

Centro Storico

La mostra fotografica di “Tutti Fuori” vuole trasmettere l’impegno e il piacere con cui accompagniamo i bambini nel nostro lavoro di educazione emozionale in natura. Attraverso la connessione stretta con la natura, la sua esplorazione, osservazione, elaborazione, meditazione si possano scoprire ed esprimere le proprie emozioni, perseguire sogni e desideri, liberare e dar “sfogo” alle creatività soggettive. L’outdoor education fornisce gli stimoli per entrare in contatto più profondo con se stessi e gli strumenti per perseguire i propri sogni e desideri in modo autentico e originale.

“Tutti Fuori”

Sassi&Foglie, fare scuola tra natura ed emozione

Centro Storico

Descrizione L’Istituto Don Dossetti di Cavriago ospita 48 opere fotografiche di Steve Mc Curry , artista di fama internazionale , nella nuova sede della scuola Secondaria Inferiore di Secondo Grado “G.Galilei”. La scuola è diventata così uno spazio espositivo in cui le opere di Mc Curry hanno stimolato la curiosità e l’immaginazione degli alunni ed hanno creato spunti di riflessione e opportunità di dibattito .

Steve Mc Curry

The face of innocence .

In provincia

Il progetto parte dall’idea del viaggio di un fotografo “lunatico”, un abitante della parte oscura della Luna, in una delle parti oscure e dimenticate della Terra, la Bassa, zona di nebbie, acque, natura addomesticata e gente “particolare”, ma unica. 13 scatti, realizzati con la tecnica della “fotografia anemica“, rappresentano una visione differente e personale della nostra terra da parte di un “diverso”, un estraneo, uno che viene letteralmente “da un altro pianeta“. Egli, sbarcato nella valle del Po, stupito e incuriosito da questo ambiente, che gli è familiare perchè a volte sembra quasi “lunare”, crea un percorso ad immagini tra gli inusuali dettagli padani che gli sembrano più significativi, creando inconsapevoli legami con le parole di Zavattini, con le luci di Ghirri, con gli echi di Paolo Gioli e, appunto, con le suggestioni fiabesche di Gianni Rodari. E’ così entusiasta delle sue “scoperte” che vuole mostrare a tutti, terrestri e lunatici, le proprie foto, in maniera che ognuno le possa vedere come se le guardasse per la prima volta, apprezzando quel paesaggio e quei dettagli che, forse, non notiamo perchè siamo troppo abituati a vedere. Progetto di Stefano Tassi e Simone Bergamini. Stefano Tassi è nato nel 1973 a Bondeno […]

Stefano Tassi

Dalla Luna alla Bassa, e ritorno

Fuori le mura

Titolo: Sono…. Intorno a noi Sono arrivati. Cercano, osservano, si stupiscono, smarriscono, ritrovano e….. Presentazione Autori Massimo Mazzoli Innamorato della fotografia grazie all’insegnante di educazione artistica delle scuole medie ha avuto la fortuna di crescere in un ambiente, quale era quello senigalliese, dove la fotografia era un’esigenza. Nella Fiaf (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) ha trovato modo di approfondire le sue conoscenze ed i suoi studi fino a ricoprire il ruolo di lettore e docente di quella meravigliosa forma di espressione che è la fotografia. Stefania Lasagni Quest’anno festeggia il suo decimo anno con la fotografia, ha frequentato il primo corso base nel 2011, a poco a poco si è appassionata alla vita del suo circolo divenendo coordinatrice di progetti e laboratori. In Fiaf ha trovato un ambiente stimolante in cui impegnarsi, è stata nominata animatrice culturale nel 2017 ed in seguito Lettrice nel 2020, ora spera di continuare questo percorso con curiosità ed impegno.

Stefania Lasagni e Massimo Mazzoli

Sono.... intorno a noi

In provincia

Sabbia come polvere che penetra ovunque, come memoria perenne del luogo dove si vive. Siamo nel sud dell’Algeria, in pieno deserto del Sahara e in questo luogo inospitale vive da oltre quarant’anni il Popolo Sahrawi, esule dalla sua terra, occupata dal Marocco. In questo ambito, il Comune di Albinea, insieme ad altre organizzazioni, opera per azioni di solidarietà e di cooperazione. La sopravvivenza si fa creatività, nascono innumerevoli progetti di sviluppo e tra questi quello incentrato al sostegno al laboratorio di produzione farmaci a Rabouni, in cui il comune di Albinea è capofila di progetti cofinanziati dalla Regione Emilia Romagna. Un corale apporto di opportunità, con partner istituzionali e del terzo settore, per diffondere la conoscenza di questo popolo, della sua storia e identità. SIMONE BISSOLI predilige ritratti di viaggio e foto di spontanea creatività, con contesti di relazione. La passione, il talento e la sensibilità sociale, che lo caratterizzano, hanno incorniciato sequenze di incontri con persone e paesaggi in Armenia, Birmania, Palestina ed ora in Sahrawi.

Simone Bissoli

Albinea con il Popolo Sahrawi. Creatività e cooperazione: esperienze di solidarietà internazionale

In provincia

Lo ha guardato come nessuno prima e gli ha regalato il giorno più bello con un immagine nella quale la ruggine e l’intonaco staccato sono diventati poesia…. Andrea Rovatti da: Il Fotografo n° 328 – marzo aprile 2021 “Con occhi sognanti davanti a un muro di colori” E’ camminando lungo quel muro di graffiti colorati, che col passare del tempo hanno iniziato a staccarsi, che il fotografo cominciò a sognare. E’ davanti a quella moltitudine di colori, a quei caleidoscopi di vernici scrostate, che, grazie ad un apparecchio fotografico, i suoi sogni, le sue visioni diventarono immagini. “Sidi”Luciano Scarpa, fotoamatore; vivo a Prato. Per saperne di più sulla mia biografia e la mia ricerca fotografica : www.sidilucianoscarpa.it

“Sidi” Luciano Scarpa

Con occhi sognanti davanti a un muro di colori

Centro Storico

L’Istituto Zannoni si presenta con un’immagine ludica e simbolica, come un mondo, frutto del suo territorio, memore e testimone delle sue radici, proiettata verso un domani sostenibile. Attenta ad accogliere e conoscere linguaggi diversi, creare relazioni per comprendere la realtà e costruire nuovi scenari futuri.

Scuola Secondaria di primo grado “J. Zannoni”, Montecchio Emilia, classi 3A, 3B, 3C, 3D

Paesaggi immaginati.

Off@School

Scuola Secondaria di Primo Grado “Enrico Fermi”, classe 3C

Off@School

I ragazzi hanno lavorato a questo progetto quasi in totale autonomia, le indicazioni e le spiegazioni le hanno ricevute sulla loro Classroom virtuale. Abbiamo dedicato solo 2 ore in presenza per fare delle considerazioni e riflessioni sui lavori prodotti e stabilire alcuni titoli per le fotografie presentate.

Scuola Secondaria di Primo Grado “Enrico Fermi”, classe 3A

Il mio luogo per sognare

Off@School

Scuola Secondaria di Primo Grado “Enrico Fermi”, classe 2E

Tra terra e cielo

Off@School

Scuola Secondaria di Primo Grado “Enrico Fermi”, Classe 2D

Off@School

Scuola Secondaria di Primo Grado “Enrico Fermi”, classe 1E

Primavera 2021 in via Broletto

Off@School

Scuola Secondaria di Primo Grado “Enrico Fermi”, classe 1D

Off@School

Scuola Secondaria di Primo Grado “Enrico Fermi”, classe 1A

Legami

Off@School

Il progetto parte dai versi di Rodari e si sviluppa sui temi del sogno e della poesia. Legati dal filo della natura sul nostro pianeta e dallo sguardo verso l’alto alla luna, i ragazzi hanno sviluppato più ambiti attraverso conversazioni, riflessioni, confronto: il racconto e la narrazione, la fotografia, la poesia, la grafica. Anche l’aspetto tecnologico ha attraversato i pensieri e le considerazioni fin dall’inizio. Come conciliare un mondo attuale che si serve della tecnologia in ogni suo movimento e la visione naturalistica di un pianeta che va preservato dall’invasione dell’uomo? Il poeta ci indica la strada: attraverso il sogno e il non arrendersi crede sempre in un futuro possibile da ri-costruire.

Scuola Primaria “Madre Teresa di Calcutta” Classi 5A e 5B

"Se scrivessi una poesia la scriverei sulla terra"

Off@School

‘I sogni sono riflessi della vita reale e spesso, vaghiamo all’interno di questi per trovare risposte sulla realtà che ci circonda.’ Sameer Tawde Sameer Tawde riconosce nel processo creativo dell’artista lo strumento per proporre un’analisi critica della società in cui viviamo. Ma cosa succede quando il sogno dell’artista si scontra con il sogno e le aspirazioni dell’uomo comune? In Holy Boulevard, un clima di calma sospesa sembra attraversare le strutture eteree riflesse nelle acque al largo di Mumbai: una visione chimerica, manifestazione di un’apparente tranquillità. Ad uno sguardo più attento, le fragili costruzioni dal colore candido si rivelano per ciò che sono realmente: tossici scarti di plastica che irrimediabilmente si decomporranno nell’oceano – svelando il complesso rapporto dell’uomo con l’ambiente. La libera facoltà di immaginare ha permesso all’uomo di inseguire la sua aspirazione più grande: il progresso. Ma dove lo hanno portato il sogno e la realizzazione di un mondo sempre più avanzato, dove la potenza della natura sembra essersi piegata e arresa davanti alle irrefrenabili ambizioni della nostra specie? Inquinamento e cambiamenti climatici sono le conseguenze dell’incompatibilità tra le nostre ambizioni e la realtà, dimostrazione dell’abuso della libertà di sognare. L’artista, al contrario, riesce a creare mondi del tutto […]

Sameer Tawde

Holy Boulevard

Centro Storico

In collaborazione con Federico Montanari (UNIMORE) I luoghi nei quali si intessono scambi e relazioni, si esprimono differenti umanità, si praticano riti quotidiani o straordinari, sono l’humus, stratificato nel tempo, che dà valore e identità ad una città, risultato di un network tutt’altro che virtuale e in continua evoluzione. E’ sulla base di questa premessa che si sviluppa il progetto SITÊ, local word del dialetto reggiano che significa “città” ma che nella sua nella forma letterale e fonetica ci suggerisce assonanze con qualche lingua straniera. Il progetto si sviluppa come mappatura multiculturale della città di Reggio Emilia attraverso il coinvolgimento dei suoi abitanti, e, in forma visiva e sonora, esplora il tessuto contemporaneo urbano, restituendo forme, narrazioni, oggetti, fantasie, sogni e feticci che popolano immaginari culturali antichi e moderni, oramai ibridati nel luogo globale per eccellenza, la città. Il lavoro proposto per la mostra è un’installazione video-fotografica sotto forma di una o più videoproiezioni, che propone una selezione del “viaggio esperenziale” che l’artista ha condotto a più riprese nel 2019 nei luoghi di Reggio Emilia, dialogando con le persone, in particolare tra botteghe e locali pubblici gestiti da stranieri e locali. Nella mostra-installazione sarà presente una selezione di immagini colte […]

Sabrina Muzi

SITÊ

Centro Storico

Verso il cielo è il titolo del lavoro che il fotografo Reggiano ,Rosario Bellan ,delegato provinciale FIAF e socio di Fotogruppo 60 e Bottega Photogrphica, porta in mostra alla chiesa di Pianzo,Casina, storico luogo di cultura nel nostro Appennino. Le architetture ritratte ci fanno pensare a forme da sogno che portano la mente lontana dal luogo reale dello scatto, immaginandone una diversa collocazione spazio temporale. Pur conoscendo gli edifici ritratti ,poiché noti nel visivo urbano nazionale, il focus della camera che punta sempre verso l’alto distorcendo in parte la normale visione ,apre un respiro alla nostra immaginazione di viaggiatori, quasi fossimo dentro a una delle città invisibili di Calvino. Per questo la mostra si sposa bene al tema di fotografia Europea 2021, le inquadrature sono da sogno, il cielo e la terra si chiamano in un rimbalzo di linee , a noi decidere dove ci condurranno.

Rosario Bellan

VERSO IL CIELO

In provincia

LA DAMA BIANCA Insito nell’uomo, amore e odio è un confine sottile che l’essere umano sperimenta sotto varie forme, raggiungendo il suo culmine nella relazione con l’altro. All’origine di questo progetto fotografico c’è una storia medioevale legata alla mia città natale, inerente alla leggenda del Fantasma della Dama Bianca, la quale narra della moglie di un principe che, in preda alla gelosia, la uccise gettandola da una torre del castello. Durante la caduta la donna lanciò una maledizione sulla discendenza del marito assassino. Epoche diverse, storie diverse, donne diverse ma stesso epilogo. Stimolata dalla leggenda, attraverso queste fotografie, ho cercato di raccontare il mistero e il turbamento lasciando all’osservatore il compito di immaginarsi una vicenda legata al fenomeno attuale del femminicidio. BIOGRAFIA Insegnante di musica, amante dell’arte nelle sue molteplici forme espressive, mi avvicino alla fotografia nel 2017 frequentando il corso base promosso dal Gruppo Fotografico Grandangolo di Carpi. Da allora cerco di tradurre il mio sentire attraverso l’obiettivo di un corpo fotografico che sia una reflex o uno smartphone. Grazie alla supervisione del gruppo fotografico del quale faccio parte, ho partecipato alla realizzazione di mostre collettive e pubblicazioni di cataloghi. Nel 2020, a cura di Luca Panaro e Chippendale Studio, […]

Rosaria Valentini

La Dama Bianca

In provincia

Narrazioni armoniche, oniriche e fantastiche

Roberta Spaggiari

ACROBATI

In provincia

Cosa penseresti qui seduto? rifletti e vedrai mondi nuovi che scorreranno in te.

Riccardo Nencini

SIEDITI e PENSA

Fuori le mura

Presentazione I sei ritratti esposti sono sei volti, sei esistenze, sei individualità sognanti. Sono ragazzi migranti incontrati nel mio percorso lavorativo, ragazzi che mi hanno raccontato i loro sogni. In questo momento storico di fronte all’incapacità di sognare, di vedere un futuro, di progettare a medio-lungo termine, questi ragazzi ci insegnano ad essere forti e coraggiosi, a sperare, insieme. Fate largo, dunque, ai sognatori! Renzo Pietribiasi Sono nato a Schio (VI) nel 1958. Ho cominciato a fotografare con la vecchia macchina fotografica analogica di mio padre, una Minolta Autocord 6X6 e poi con una Minolta X 300 , da quando avevo 14 anni. Mi sono avvicinato al digitale con le prime Canon digitali e tutt’ora uso una Canon 5D Mark III. Ho partecipato ad alcune mostre fotografiche tra cui una a Torino dal titolo ”Carpe Diem”, dove una mia foto è stata segnalata; ho ricevuto un primo premio a una mostra a Torrebelvicino (VI). Ho fatto delle esposizioni personali a Santorso (VI), Sarcedo (VI), Vicenza e Arquà Petrarca (PD); con le mie foto ho contribuito a realizzare alcuni cataloghi per artisti e artigiani.

Renzo Pietribiasi

Fate largo ai sognatori

Centro Storico

ROCINHA Nel cuore della zona sud di Rio de Janeiro, tra le montagne Dois Irmãos e Pedra da Gavea, si trova la comunità Rocinha. Posizionata tra quartieri ricchi come Leblon, Gavea e São Conrado, è considerata la favela più grande del Sud America. I numeri ufficiali parlano di circa 120 mila abitanti, essendo in realtà ben più alti, presumendo oltre 250 mila moradores. La prossimità ai quartieri molti ricchi marca un profondo contrasto sociale e simboleggia la triste e forte diseguaglianza brasiliana. Il nome Rocinha risale agli anni trenta, quando una grande fattoria presente sul territorio fallì, lasciando incolto il territorio. Tale caratteristica richiamò molti contadini provenienti da Minas Gerasi, che lo occuparono abusivamente e vi costruirono la propria casa in pau a pique (intreccio di legni, bamboo, liane e fango) e crearono orti per la produzione di verdure e legumi, poi rivenduti nei mercati sottostanti la collina. Con orgoglio i contadini imbonivano i prodotti come provenienti dalla loro Rocinha – diminutivo di Roçacampo, da cui piccolo campo Nelle successive decadi la popolazione aumentò rapidamente, formata soprattutto da migranti nordestini che vedevano Rocinha come un buon punto per stabilizzarsi, perché economico e vicino ai quartieri ricchi dove era più […]

Renato Araujo – Paolo Caleri

O céu é o limite

Centro Storico

In un’atmosfera sognante e incantata, fatta di bellezza e meraviglia, alcune persone viaggiano tra parole, sensazioni, emozioni e luoghi. Quando le menti si incontrano si scontrano, si librano e si incastrano. Accade lo stesso quando ad incontrarsi sono mani, colori, occhi, sorrisi. Il viaggio si crea stando insieme ma anche nei ricordi e nelle speranze del singolo. Ognuno vive il proprio viaggio immergendosi in una realtà fatta di elementi che derivano dalle proprie esperienze e dai propri vissuti, ognuno in un certo senso vive il viaggio in base al proprio mondo. Avviene poi che questi mondi si incontrino generando la curiosità e l’inaspettato. Ad ogni foto verrà collegata una narrazione collettiva creata da altrettante realtà del territorio che viaggiando tra 5 foto presenti in mostra assegnate in modo casuale faranno nascere nuovi vissuti e storie di viaggi. Per consultare il programma completo degli eventi clicca qui -> Programma eventi Re-Tour – Cooperativa Coress

Re-tour – Cooperativa Coress

Che viaggio!

Fuori le mura

Fotografie che invitano a entrare, guardarsi intorno, uscire e voltarsi per riguardare dal buco della serratura prima di andare via, con qualcosa in più nel cuore. Leggere l’immagine, e volare in un mondo di possibilità infinite, caleidoscopico viaggiare in sogni impossibili e poi… liberare la fantasia! Raffaele Di Pasquale, fedele praticante di una fotografia diversa, che da sempre fa riflettere su colori e tratti il suo spettatore, offre il suo punto di vista sull’Arte come espressione fantastica di sogno, immaginazione e creatività.

Raffaele Di Pasquale

E ora... Liberate la fantasia!

Centro Storico

Miraggio d’Oasi L’anno appena trascorso ci ha messo faccia a faccia con noi stessi e con le nostre azioni di tutti i giorni apprendendo che la pandemia dovuta al Covid è uno degli effetti boomerang dalla distruzione degli ecosistemi e noi ne siamo i fautori. Il nostro impatto sugli habitat naturali è devastante e non ci accorgiamo che siamo circondati di nicchie ecologiche delicate. Ghirri nell’incipit di Kodachrome scriveva: “Nel 1969 viene pubblicata da tutti i giornali la fotografia scattata della navicella spaziale in viaggio per la Luna; questa era la prima fotografia del Mondo. L’immagine rincorsa per secoli dall’uomo si presentava al nostro sguardo contenendo contemporaneamente tutte le immagini precedenti, incomplete, tutti i libri scritti, tutti i segni decifrati e non.” Quella è la fotografia d’ambiente naturale più influente mai scattata, che ci ha insegnato a vedere il nostro pianeta da un altro punto di vista. Da quella immagine ci si accorge di come tutti i problemi dell’uomo siano racchiusi all’interno di quella sfera. Che l’ambiente è uno solo, così come le sue risorse e hanno una forma finita. Puntando l’obiettivo dall’alto in basso, osservando la Terra vista dalla Luna, attuando un necessario cambio di prospettiva, obliqua, lontana e lunare si scopre che fragili ecosistemi, che in questo progetto sono le nicchie ecologiche del parco del […]

Pier Luigi Fagioli – Alex Monogawa

Miraggio d'Oasi

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Un sogno, un ricordo, un’armonia. Poeti dell’immagine, ci riscopriamo a vagare sulla Luna, figurando fantasie e mondi effimeri di pura, onirica illusione. Con gli occhi di bambini giochiamo a scoppiare bolle di sapone di ogni forma e colore, insieme, in una Luna che è di tutti, e per tutti, coloro che sanno volarci pur restando sulla Terra. Parmafotografica nasce come Associazione fotografica nel 1988 a Parma, e da allora è il punto di riferimento per tutti gli appassionati e per tutti coloro che si vogliono avvicinare al mondo della fotografia. In mostra per Fotografia Europea, circuito Off gli scatti di: Angelica Colombini Clara Ugolotti Corrado Pini Davide Fornari Emiliana Sozzi Fausta Bertolotti Federica Maninfior Francesca Ruggieri Franco Bisceglie Georgia Loretta Felici Giovanni Ruzzi Luca Rivieri Manuela Arcari Mauro Iotti Raffaele Di Pasquale Stefania Pelosi

Parmafotografica

Con la testa nella Luna

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Negli spazi all’aperto del Chiostro delle Ghiara, Paolo Simonazzi espone il suo nuovo progetto dedicato al poeta e agricoltore Lenin Montanari.

Paolo Simonazzi

La casa di Lenin

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“Mind the gap!” ammonisce l’addetto appena si scende alla stazione della metro… “Attenti al gradino!” Così ho sempre immaginato Londra da ragazzo: una metropoli che, con i suoi abitanti, i suoi vizi, le sue virtù e le sue stranezze, risultava sempre un gradino più “su”. Era un gap che dovevo colmare, una meta che dovevo raggiungere, un sogno che dovevo realizzare…

Paolo Pelosi Bonini

Mind the gap

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REGGIO EMILIA “COME NON L’HAI MAI VISTA” La mostra racconta un momento particolare della nostra vita: la chiusura completa di quasi tutte le attività della mia città. Tutto è partito da Flick, il mio cane, e dal mio amore per la fotografia, che mi hanno permesso di muovermi e di girare per le strade vuote e silenziose e di scoprire quello che di bello, di curioso o di strano puoi trovare in una città deserta: le piazze, le fontane, le chiese, le case e le vie del centro storico. Giravo in una quasi piacevole solitudine, a parte l’incontro con un signore, seduto su una panchina in un momento di riposo e la gioia di un bambino che correva in piazza, come primo segno di libertà. Paolo Crotti

Paolo Crotti

Reggio Emilia come non l'hai mai vista

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Il 18 di febbraio alle 21.55, il rover della NASA chiamato Perseverance approda sulla superficie di Marte ed inizia ad inviare immagini del pianeta che in poche ore hanno fatto il giro del mondo. Quello che non sappiamo però è che anche sulla Terra è arrivato un dispositivo, Constance, creato da esseri viventi extraterrestri, che da un po’ di tempo esplora il nostro pianeta e trasmette immagini nello spazio. Ne restituisce un ritratto di grandi contrasti, in cui una delle tante specie di esseri viventi sembra prevalere sulle altre, determinando, nel bene e nel male, le sorti del pianeta intero. Paola Mammi: info@paolamammi.it – www.paolamammi.it In mostra è esposta una parte del progetto; l’intero è disponibile in un piccolo catalogo da richiedere all’autrice.

Paola Mammi

Constance

Centro Storico

Nasce e trascorre la prima parte della sua vita a Toano, un piccolo paese dell’Appenino reggiano, da oltre 15 anni vive e lavora a Scandiano. L’insidioso virus della passione per le arti visive le viene instillato nell’infanzia, all’interno di una famiglia dove la madre e parecchi zii possedevano un’abilità artistica, magari un pò naïf ma testarda: pittore, liutaio, intarsiatore, fotografo, scultore ligneo, scultore di pietra. Grazie ai consigli preziosi dello zio fotografo, che le regala la prima macchina fotografica da ragazzina, a periodi alterni e con diverse intensità, come accade agli adolescenti che sono in ricerca di qualcosa, ma non sanno bene cosa, fotografa di tutto, sperimenta, gioca con la luce e le ombre, senza mai, per buona sorte, prendersi troppo sul serio. La vita la distrae da questa passione per un buon lasso di tempo, ma i geni del DNA di famiglia fanno sì che la passione per la fotografia torni a riproporsi con grande trasporto negli ultimi anni. Frequenta corsi di fotografia e sperimenta con le nuove tecniche digitali. Complice di questo re-innamoramento, un viaggio con una associazione di volontariato in Africa dove, come afferma, “tutta la bellezza della terra si concentra e ne racchiude le suggestioni e […]

Orianna Gazzotti

loggiaoff TERRA

Fuori le mura

La fotografia è entrata a far parte dell’identità del nostro nido scuola come elemento di ricerca che ci vede tutti protagonisti bambini e adulti insieme. I bambini dopo un primo momento di approccio alla tecnica iniziano a narrare attraverso sperimentazioni fotografiche. Serendipity, quando il caso fa la scoperta e noi siamo pronti a stupirci…!! “Il caffè sospeso” che veniva offerto nella nostra scuola tutti i mercoledì dai bambini alle famiglie e alla città con l’extra di un messaggio pensato sempre dai bambini sulla loro idea del mondo e della vita, oggi è diventato un ECOINGANNO. Esce dalla scuola, e questo è il nostro intento! Di regalare le nostre scoperte a tutti !!! come un gioco che tutti possono provare a fare se dotati di un cellulare e non necessariamente della passione per il caffè, perché i nostri bambini ci ricordano che “il caffè lo bevono le mamme”, ma hanno assimilato le emozioni che non possono essere disgiunte dal caffè e dall’idea di accoglienza e condivisione che è diventata espressione di una cultura. La superficie che ha fatto da specchio alla natura del nostro parco rivela che abbiamo scelto questo connubio caffè e natura perché sappiamo che “il caffè piace alle […]

Nido scuola Choreia – Panta Rei

ECOINGANNI

Off@School

Ho incontrato un po’ per caso il bellissimo sogno che desidero raccontare con le mie foto e, tra l’altro, non ho nemmeno dovuto percorrere molta strada perché, sorprendentemente, il luogo di questo sogno è a due passi da casa mia, a Coviolo di Reggio Emilia. La villa immersa nella nebbia protagonista delle mie foto è la seicentesca Villa Levi di Coviolo, originariamente residenza privata, dagli anni ‘70 diventata proprietà dell’Università di Bologna, dal 2011 chiusa, in vendita e in stato di abbandono. Dal 2019 a oggi ho fotografato questa splendida dimora in tutte le stagioni, ma osservarla nella quiete incantata di una mattina brumosa mi ha fatto riflettere lungamente sul sogno (che auspico si realizzi prima possibile) di poter vederla rinascere e tornare a nuova vita, finalmente restaurata, con il parco e l’arboreto sistemati e recuperati, pronta ad accogliere i visitatori che potranno scoprire la storia e gli aneddotti legati a questo magico luogo. Le mie foto vogliono, quindi, narrare la meravigliosa bellezza di un luogo veramente molto vicino a noi che vale davvero la pena salvare.

Nicoletta Daolio

Villa Levi "terra di mezzo" nascosta in una dimensione senza tempo.

Centro Storico

CUSTODI Sognatori in Campo “…or che i sogni e le speranze si fan veri come fiori, sulla luna e sulla terra fate largo ai sognatori!” da “sulla luna” di Gianni Rodari Fra uomo e natura esiste un legame imprescindibile. Trasformare l’ambiente per renderlo vivibile, implica prima di tutto un’azione che educhi l’uomo nei confronti di se stesso. Solo chi riesce a farlo, continuando a sognare, diventa “custode”. In queste immagini si raccontano i “custodi” nella loro quotidianità e nelle loro diverse forme. Sono Nicola Crema e nasco nella campagna reggiana, dove da generazioni la mia famiglia coltiva la terra. Ed è proprio da qui che arriva la passione per la natura, trasmessa dai miei nonni: di professione mi occupo di tutt’altro, ma l’amore per la fotografia mi ha riportato alle origini. Con l’obiettivo, catturo e conservo dettagli naturalistici di vita rurale. Mostra fotografica aperta da 21 maggio al 04 luglio 2021

Nicola Crema

Custodi, Sognatori in Campo

Centro Storico

Il tema di quest’anno si addice molto al mio sogno che è quello di poter fare una mostra a casa mia e partecipare al circuito Off . Esposizione open air nel gazebo che ho in giardino e ad ogni visitatore verranno offerti spuntini, the,caffè e bevande.Inoltre verranno proiettati ,sul muro esterno di casa, video con immagini di progetti realizzati con il mio circolo.Fate largo ai sognatori come me!!!

Nerella Righi

Fate largo al mio Sogno

In provincia

C’era una volta il tempo che dedicavamo a guardarci intorno alla fermata dell’autobus, ad osservare, a scambiare due chiacchiere con i colleghi di lavoro durante la pausa caffè o in treno con il vicino di posto. Poi arrivò il tempo dell’attenzione ossessiva allo smartphone che pian piano ci stava rendendo sempre più soli. Attirati dalla luce dello schermo, ignoravamo chi ci era vicino per immergerci nel virtuale ad ammirare ciò che ci sfuggiva, fino ad alienarci dalla realtà circostante in una sorta di presenza assenza, insieme vicini ma lontani, disconnessi gli uni dagli altri. Siamo come falene attratte dalla luce brillante che stanno lì a fissarla fino ad esserne disorientate. Il periodo storico che stiamo vivendo basato sul distanziamento sociale, ci ha costretto a rivedere il nostro modo di comunicare e di relazionarci con gli altri. Paradossalmente ciò che prima ci allontanava da chi ci stava vicino, è diventato l’unico mezzo che ci ha permesso di connetterci on line agli altri. In questa moderna solitudine “social” quanto sarebbe bello tornare ad essere presenti, camminare nelle strade e parlare con le persone che si incontrano, uscire da tutto questo sistema virtuale e vivere? BIO Sono nata a Reggio Emilia e mi […]

Monica Manghi

Falene

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Immagini in bianco e nero raccontano i gesti, le narrazioni e la magia di Gigliola Sarzi, nota figura del teatro di narrazione italiano, sorella di Otello e Lucia Sarzi . Gigliola (qui ritratta tra il 2007 e il 2009, in modalità analogica con pellicole in bianco e nero) emerge dall’oscurità in un gioco poetico tra luce e ombra, in spettacoli privati tenuti nel cortile di un’abitazione, con la luce della luna come faro, con le mani magiche che fanno muovere teste e burattini in un atmosfera quasi metafisica. Oltre agli scatti più grandi, la mostra si compone di numerose serie di provini scattati durante gli spettacoli ed esposti integralmente qui, in strisce da un metro di lunghezza simulanti la pellicola cinematografica, con i movimenti catturati a raffiche ravvicinate. Ci sembra quasi di vederla in azione, Gigliola, che questa mostra saluta e omaggia dopo la recente scomparsa a dicembre 2020. Le sue storie continueranno (forse dalla luna, chissà…) e nelle notti luminose potremo ancora ammirarle. La mostra è organizzata in collaborazione con la Fondazione Famiglia Sarzi e l’Istituto Alcide Cervi. Monica Benassi @ La Bottega Photographica E’ possibile effettuare prenotazioni ai recapiti telefonici e mail indicati di seguito

Monica Benassi

Sulla Terra e sulla Luna, fate largo ai sognatori (inaugurazione 7 luglio 2021)

In provincia

Monia Strada nasce il 2/9/1977 a Cesena, luogo in cui vive e lavora. Consegue la prima laurea in “Conservazione dei Beni Culturali” a Ravenna iniziando lʼattività di insegnante di Disegno e Storia dellʼArte presso le scuole superiori; già docente di Disegno e Pittura presso “Accademia Romagna” di Cesena prende la seconda laurea al biennio specialistico in Arti Visive presso lʼAccademia di Belle Arti di Bologna (indirizzo Pittura, Prof. Massimo Pulini, Giovanna Caimmi). Prosegue la sua ricerca artistica esplorando diverse tecniche pittoriche e fotografiche (cianotipia). CONTATTI e-mail: moniastrada@hotmail.com Profilo Instagram: monia_strada ABSTRACT PROGETTO “HABITUS” “Habitus”: latinismo usato in medicina, in biologia e anche in altri ambiti, per indicare l’abito, il complesso di caratteri morfologici o di comportamento di un individuo o di una specie; più genericamente un’attitudine, una tendenza. Attraverso il corpo abbiamo accesso allo spazio; nel periodo di confinamento lo sguardo mi ha subito traghettato alla ricerca del luogo più vitale e vicino: il mio giardino. Il progetto vuole descrivere il tragitto emotivo che ha condotto il mio corpo ad indagare e abitare quelle metamorfosi che il mondo vegetale ci dona. Il giardino è stato protagonista e ospite del mio vagare, dell’individuazione di un luogo capace di mutare e […]

Monia Strada

HABITUS

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La materia dei sogni di Mirko Frignani Un viaggio nell’inconscio composto da forme morbide e forme spigolose, colori accesi e colori neutri. La materia dei sogni non ha consistenza ma emozioni. Biografia Mirko Frignani ha 36 anni ed è originario di Montecchio Emilia. Ha iniziato nel 2007 lavorando in uno studio fotografico a Reggio Emilia che collaborava con il Giornale di Reggio e in cui Mirko si occupava dei servizi di cronaca sul territorio reggiano. Nel 2010 si è trasferito a Milano dove si è laureato in moda alla Nuova accademia di belle arti (Naba). Ha affiancato e collaborato con la fotografa Agnes Weber dal 2011 al 2016. La fotografia si è evoluta dalla morte del padre nel dicembre 2017. Ad aprile 2019 la sua prima personale presso l’Ex-macello di Montecchio Emilia dal titolo “Non resta che guardare il cielo” curata da Juliana Curvellano e Fabian Albertini inserita nel circuito off di Fotografia Europea. Ha un master in fotografia contemporanea diretto da Mustafa Sabbagh presso Spazio Labò a Bologna (settembre 2020). Grazie al maestro Sabbagh ha intrapreso un percorso artistico dove le immagini sono solo una parte dei suoi progetti. Ad oggi vive e lavora tra Montecchio e Milano.

Mirko Frignani

La materia dei sogni

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Flag No Flags Contemporary Art nel contesto del Circuito OFF di Fotografia Europea 2021 produce una fotografia che, nella Chiesa dei SS Carlo e Agata, documenta l’ambientazione delle opere di Michele Davoli e Beppe Villa nella serra di Villa Terrachini a Pieve Modolena: l’esperienza avvicinata come si trattasse di un sentimento condiviso, nell’accordo tra curatori e autori. Un intimo processo creativo sostenuto, nel corso di una esecuzione in pubblico, dalla tensione fisica ed emotiva resa dalla scultura sonora di Giuseppe Cordaro nelle date di apertura e chiusura della mostra (21 maggio/4 luglio) e dal testo di Giovanni Nicolini che della immagine individua l’articolato impianto concettuale. Una rappresentazione che, di fatto, è manifestazione di una molteplicità di esperienze e di codici, eppure appare unitaria nella forma, quasi rivelazione di una singola voce interpretabile su vari livelli. Ma è al tempo stesso anche narrazione delle circostanze, che paiono indicare l’urgenza di un atto di volontà che consenta di immergersi nel mondo, almeno temporaneamente, cogliendo sub specie creationis, il senso delle sue trasformazioni e metamorfosi Parte della mostra sarà visitabile presso Green House di Villa Terrachini via F.lli Cervi 61 Pieve Modolena Reggio Emilia Eventi: in occasione delle date di vernissage e finissage […]

Michele Davoli – Beppe Villa – Giuseppe Cordaro

Sub specie creationis - con un testo di Giovanni Nicolini

Centro Storico Fuori le mura

LUMEN Lumen come apparizione di superficie nella luce. Inquadrature ravvicinatissime del soggetto ponendo la fotocamera in maniera parallela ad esso, eliminando qualsiasi soggettività autoriale, anzi ricercando la massima decontestualizzazione e decostruzione. Ne nascono immagini fortemente astratte, quasi grafiche, fredde, silenti e asettiche, immagini completamente bidimensionali. Fotografie in cui i pochi segni, monocolori, fanno liberamente e perfettamente attribuire ad ogni immagine il suo significato.Le immagini che simulano quelle delle foto satellitari della Luna, sono in realtà riprese ravvicinate della superficie marina. La segnaletica crea mappe e interpretazioni da parte del fruitore libere e personali, mappe emotive che lasciano spazio all’’immaginario e all’attribuzione di nuovi significati. BIOGRAFIA Michela Mariani nasce a Cesena nel 1977. Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna dove si laurea con il massimo dei voti con una tesi in Estetica. Durante gli Studi Universitari partecipa a vari workshop di ripresa fotografica e stampa in bianco e nero Fine-Art presso studi di vari fotografi professionisti e si classifica in diversi concorsi fotografici. Subito dopo la Laurea frequenta un Master di Fotografia Pubblicitaria in Moda, Still-life e Postproduzione Digitale presso l’Istituto John Kaverdash School di Milano. Continua oggi la sua attività professionale come fotografa Free-Lance collaborando con Riviste, Aziende […]

Michela Mariani

LUMEN

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Renè Magritte lo ha descritto con il tradimento delle immagini, quel quadro in cui appare una bella pipa con la didascalia «Ceci n’est pas une pipe». Il rapporto inconciliabile tra la realtà e la sua rappresentazione viene amplificato con surreale efficacia dalle parole dello stesso autore: «Chi oserebbe pretendere che l’immagine di una pipa è una pipa? Chi potrebbe fumare la pipa del mio quadro? Nessuno. Quindi, non è una pipa». Forse per sognare, per diventare un vero Sognatore, bisogna superare i limiti di un linguaggio codificato, e abbandonarsi a stimoli comunicativi solo accennati, talvolta iper-reali ma più spesso imperfetti, sempre lontani da quel che sperimentiamo come tangibile. Queste quattro foto non sono foto. Sono un allenamento per il Sognatore.

Maurizio Bonfrisco

Questa non è una Foto

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“Sulla Luna e sulla Terra” come moto di rotazione e rivoluzione fotopoetica. Squarci lunari dalla Terra e atmosfere terrestri sulla Luna: così desidererei che i miei sei “passi cosmici” si presentassero. Un esagono figurativo che possiede, in realtà, un’anima a spirale, ove ciascuna fotografia è un intreccio tra due essenze: quelle terrestri e quelle lunari. Un soffione nel verde che pare argenteo, un argento lunare; delle grucce sospese in una rarefatta atmosfera; un “buco nero” che “osserva”, quasi fosse un Sole già morto; un tramonto (o un’alba) in cerca della sua Luna; un tunnel segreto che porta a uno “spicchio” siderale; una famiglia di alberi terrestri che pare essersi trasferita sul satellite più vicino. Questo è il viaggio astronomico o, meglio, “cosmico” che intendo proporre. Un viaggio a tutti gli effetti spaziale, dove due “pianeti” in perenne rincorsa tra loro cercano finalmente di incontrarsi, mostrandosi nelle loro “facce nascoste”. Due mondi fisici, psichici, esistenziali. Per visualizzare il video di presentazione della mostra cliccare qui; per accedere all’audiovideoguida cliccare invece qui. – Alcune delle immagini presenti sono tratte dal libro “Ti scatto una parola“, il primo viaggio fotopoetico tra 4 dimensioni e 44 immagini e poesie, disponibile in libreria e nei […]

Mattia Urlotti

(Ri)svegliarsi nel sogno d'una nuova realtà

Centro Storico

DESCRIZIONE DEL PROGETTO: Scaturisce dal volere di un Papa il desiderio di avere uno stato , trasformando così di fatto la propria famiglia in una dinastia regnante su una vasta fetta di pianura Padana. Il sogno di un Principe ,della stessa schiatta, determinerà l’ampliamento dei suoi territori anche oltre Enza. Dai Gonzaga ai Farnese sarà il momento di crescita strategica, politica ed economica del territorio Povigliese. La sua fortezza sarà lì ,vigile, a tutelare i confini con gli Estensi e nel contempo baluardo degli insediamenti fondiari della nobiltà parmense. Si materializzerà un sogno fatto di terre e di abbondanti acque che porterà dal maggese alla rendita fondiaria, lasciando una notevolissima testimonianza di edifici signorili , preziose emergenze storico artistiche che ancora oggi costellano i suoli feraci. Le immagini di Matteo Colla descrivono la realizzazione del sogno di un Principe, che ancora oggi vive e possiamo tutti ammirare. Dalla ricerca è nato un libro fotografico (Tesori nascosti-quattro secoli fra arte e storia a Poviglio) con gli scatti di Colla e i testi di Adriano Artoni. BIOGRAFIA : Matteo Colla (Reggio E. 1971), architetto e fotografo, sviluppa le due ricerche in parallelo e affronta i diversi temi della sua fotografia, corpo […]

Matteo Colla e Adriano Artoni

IL SOGNO DEL PRINCIPE, Tesori nascosti nel territorio Povigliese

In provincia

Taranto è un progetto in corso di Maria Elisa Ferraris, fotografa, sulla città di Taranto, nella regione Puglia. La città, con la sua storia millenaria che affonda le proprie origini nell’antichità magnogreca e il suo enorme polo industriale, è un contesto di stratificate contraddizioni ambientali e sociali. Il progetto, iniziato nel 2019, è il racconto rarefatto di una terra, dei suoi abitanti, che ha il sapore dell’antico, di ricerca della bellezza in un territorio in perenne lotta tra occupazione, industrializzazione e spopolamento, spesso descritto in maniera esclusivamente negativa. L’atto del documentare diventa così evocazione e risponde all’esigenza di trovare nuovi immaginari per una terra ricca e splendida.

Maria Elisa Ferraris

Taranto

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Prima pagina di un quotidiano di pura invenzione firmato SCUOLA. L’interesse primario, come i politici da giugno 2020 ad oggi continuano a ripetere, è la scuola in ogni suo aspetto. Abbandonata da anni da tagli drastici, ora nel momento pandemico si sentono tutti. Le infinite frasi dette, scritte e le false promesse, non hanno portato ad alcun fatto concreto. Siamo ancora in DAD e in DAD resteremo a lungo, è stata scelta la via più breve, la più semplice, senza alcun investimento sull’istruzione, la sicurezza e il trasporto pubblico. Il quotidiano ha un carattere ironico giocato tra realtà e finzione.

Maria Antonietta Poy

FUTURSCUOLA

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In occasione di Fotografia Europea 2021, Marco Grassi alias Pho, in collaborazione con SPAZIOC21 presenta: “FLASHBACK – L’immagine fantasma”. L’artista milanese ha realizzato 4 grandi Rayografie su carta 100% cotone. Grazie all’utilizzo di un bromografo e di grandi carte emulsionate a mano, Marco Grassi ha indagato i microcosmi nascosti di vecchi manifesti pubblicitari. Sovrapposizioni e lacerazioni, raccontano i segreti celati tra le fibre di uno degli elementi più contemporanei e allo stesso tempo tradizionali della comunicazione. Il messaggio pubblicitario, una volta decontestualizzato e modificato dal tempo, perde la sua componente razionale, assumendo così una dimensione tra astrazione e surreale come un’immagine fantasma sospesa tra passato e futuro. Questo lavoro iniziato nel 2013 con l’artista scomparso Matteo Bologna, nell’ambito del collettivo Le Grand Verre, diventa oggi per Pho l’occasione per scrivere un secondo capitolo.

Marco Grassi Pho

FLASHBACK - L'immagine fantasma

Centro Storico

IL VOLO DELLA LUCE A cura di Riccardo Varini Luce e Oscurità sono spesso considerati due mondi antagonisti, due vecchi nemici legati da un’ancestrale rivalità. Cosa accadrebbe se questi due mondi, invece che contrapposti, si incontrassero ed interagissero a tal punto da scambiarsi di ruolo? Marco Gargiulo ha scelto un oggetto comune, un libro, come base per osservare i risultati di questo lavoro sperimentale, solo apparentemente estetico, che gioca sulle possibilità trasfiguranti della luce. Stampando direttamente il negativo, vengono a crearsi visioni che lasciano libero sfogo all’immaginazione del riguardante, in cui la pacifica ordinarietà di questo oggetto viene rivoluzionata e trasfigurata da questo unirsi e scambiarsi di Luce e Oscurità. Nascono così nuove ed intriganti forme, suscitanti atmosfere oniriche e misteriose e in cui la luce stessa diviene il vero studio-soggetto dell’immagine. Non più un lavoro descrittivo ma una fresca “fotografia d’autore” in cui appaiono le tante tonalità del bianco – nero, che richiamano il chiarismo degli anni trenta. Una fotografia la cui delicatezza dei toni e della stampa racchiudono una poetica serena e piena di positività, lontana dagli scopi squisitamente stucchevoli del colore. Da una apparente rigidità delle linee si arriva ad un susseguirsi di sfumature dinamiche che ci portano oltre: i […]

Marco Gargiulo

Il volo della Luce

Centro Storico

“Manu & Jack” vuole essere una celebrazione alla spontaneità, alla leggerezza che contraddistingue i bambini e che spesso si perde crescendo. Quando ero bambino e mi precipitavo maldestro a fotografare ancora prima di avere in mano la macchinetta usa e getta, c’era sempre una voce a ricordarmi di togliere le dita dall’obiettivo. Crescendo sono tante le cose che mi sono sentito dire e per non scordare nulla le ho ripetute fino ad impararle. Così ho rischiato di interiorizzare che esiste un “modo corretto” di fare le cose ancora prima di trovare il mio. Spinto dal tema della Fotografia Europea di quest’anno ho provato a disporre lungo uno stesso filo alcune delle fotografie scattate negli ultimi anni. A queste ne ho aggiunta una scattata dal bambino che ero (ai miei amici Manu e Jack) e che fortunatemente mia madre ha conservato dentro un album in soffitta. I soggetti e le scene che ho scelto vogliono ricordarmi come essere, come agire.

Marco Barigazzi

Manu e Jack

In provincia

La mostra vuole spaziare nei vari aspetti della realtà e dell’immaginazione. L’immaginario è una componente inscindibile del pensiero umano. Difficile pensare ad un progresso dell’umanità prescindendo dall’immaginario che copre tutti gli ambiti del creare.

Marcello Navarrini

REALTA' E SOGNO

Centro Storico

SENZA L’AUTO Mi sono ispirata al Drake, con lui che ha reso possibile una sintesi tra fantasia e realtà, creatività e regole. Le sue narrazioni sono diventate un sogno collettivo e si chiamano Ferrari. Senza l’auto, dunque, resta il modello e un modello non è un gioco da bambini, quindi largo agli adulti che sanno ancora sognare! “Nessun sogno è troppo grande, e nessun sognatore è troppo piccolo per poter sognare.” Luciano Sante Manara BIOGRAFIA Mi chiamo Luciana Poltronieri, faccio parte del Gruppo Fotografico Grandangolo di Carpi. Adoro raccontare “storie” fatte di immagini e cogliere attimi di vita con la macchina fotografica. Ho partecipato a mostre collettive.

Luciana Poltronieri

SENZA L'AUTO

In provincia

Questo progetto a portfolio vede la luce solo dopo diversi anni dalla realizzazione delle immagini, gli scatti risalgono al 2006. Era da molto tempo che ci pensavo ma non avevo ancora trovato la giusta motivazione per realizzarlo. Poi un giorno mi sono imbattuto in un’intervista rilasciata da una famosa circense che diceva di aver sempre detto ai propri figli: “Vi dovete esibire per far divertire il pubblico non per i soldi. Fate sempre del vostro meglio sia che gli spettatori siano centinaia o solo pochi”. Ho preso ispirazione da quella frase ed ho ripreso in mano le foto facendo editing e post-produzione. Le foto le ho scattate ad un piccolissimo circo che è arrivato al mio paese. Nonostante gli spettatori fossero sempre molto pochi (c’erano solamente poche decine di persone), il loro impegno fu massimo e si esibirono sempre con il sorriso sul volto.

Luca Monelli

Il più grande spettacolo del mondo. Il circo delle stelle

Centro Storico

Le immagini che il fotografo Louis Celia Zippo mostra in questa occasione sono 10 fotografie (5 a colori e 5 in b/n) tratte dalla serie Sole. A proposito di Sole è stato detto: “5 fotografie in b/n, fotografie di straordinaria sensibilità e di flebile contrasto che lasciano intuire dettagli del corpo umano. In modo talvolta astratto si confondono luci con pelle e capelli, riflessi con occhi, gradazioni di grigio con vene, ombre alquanto indefinibili. 5 fotografie a colori tenui completano questo ciclo in bianco e nero e si preparano a condurre il visitatore verso un nuovo cosmo.” Tra la luna, le stelle e la terra si sviluppa la fantasia, si genera bellezza e si vivono i sogni. Medium: Fotografia in b/n e a colori Numero immagini: 10 Misure delle immagini: 26,5 x 20 cm Misure esterne con passe-partout senza acido e cornici in alluminio: 39 x 33 cm Specificazione: Stampa a pigmenti d’archivio su Moab Juniper Baryta, Open edition

Louis Celia Zippo

Venere, dove sei?

In provincia

Lorenzo Vannuccini nasce a Parma nel 1989. La sua attività fotografica inizia a 18 anni con una semplice fotocamera digitale compatta. Nel 2010, la prima reflex digitale (DSLR); tre anni dopo, l’esplorazione delle vere potenzialità del mezzo grazie all’astrofotografia. Dal 2018, pur non abbandonando il digitale, si avvicina alla fotografia analogica e passa da immagini di gusto scientifico-sperimentale a quadri volti a testimoniare la vita. Riscopre così, nella pellicola, il mondo dei ricordi precedente la diffusione del digitale, seguendo un flusso talvolta spezzato dal vuoto di momenti andati perduti nelle memorie informatiche, lungo la veloce strada dell’evoluzione tecnologica. Utilizzando la fotografia come mezzo per fissare eventi e sensazioni da sottrarre all’oblio, “Memories around 2020” mostra una raccolta parziale di ricordi che gravitano attorno al corso del 2020. La normalità in Cina a Novembre 2019, presto vanificata dalle immagini dei telegiornali di tutto il mondo per farne un ricordo lontano e confuso. E il 21 febbraio 2020, giorno fatale, quando la notizia dell’ arrivo del virus in Italia giunge come un suono cupo e assordante che inaugura una guerra. Il virus a marzo costringe alla lotta, tra paure e preoccupazioni che non lasciano spazio all’ottimismo: sono i giorni degli ospedali senza […]

Lorenzo Vannuccini

Memories around 2020

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SIAMO QUI Ovunque e da sempre, le parole non sono sufficienti per comunicare, non sempre trasmettono la nostra posizione, le nostre coordinate silenziose; che si risolvono in segni esterni, spesso effimeri perché rituali o stagionali, come i simboli del Natale. La nostra casa e le nostre porte, invece, a proteggere il fragile miracolo del vivere al contempo uniti e separati. Sempre un dentro ed un fuori, visibili nella notte, messaggi bottiglia. SIAMO QUI appunto. Per ricordarlo, basta una luce colorata, due linee azzurre, un segno appena…. ___________________________________________________________________________________ Autore: Lorenza Cabassi La fotografia è “il mio gioco preferito”, attraverso questo esercizio trovo la mia libertà, al contempo gioia e cura. La fotografia è un bellissimo ponte che mi attraversa, percorrendo il quale mi collego al mondo, tento di raccontare la mia storia attraverso quella di qualcun altro o di qualcosa. La fotografia mi educa alla ricerca del bello, alla frustrazione del lavoro non riuscito, alla tenacia per raggiungere un risultato. E questo meraviglioso gioco sarà riuscito se l’immagine risuonerà dentro chi la guarderà come è risuonata in me quando l’ho scattata.

Lorenza Cabassi

SIAMO QUI

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Seminare idee di Loredana Lo Fiego “sémina s. f. [der. di seminare]. – 1. a. L’operazione di seminare (detta anche seminagione), che si compie spargendo a mano o a macchina la semente nel terreno, nel modo più opportuno e nell’epoca più conveniente: la semina del grano, dell’orzo, dell’avena; semina a spaglio o alla volata, quella che si effettua spargendo il seme a mano, un tempo molto praticata per i cereali e ancor oggi per le piante foraggere: presenta alcuni svantaggi, tra cui una distribuzione irregolare, maggior consumo di semente, e non consente zappature; semina a dimora, quella che si effettua per il maggior numero delle piante erbacee direttamente sul terreno; s. in semenzaio, adatta per le colture ortofrutticole; semina meccanica, che si effettua con macchine di vario tipo per mettere a dimora sia semi sia altre parti riproduttive (tuberi, ecc.). b. L’epoca in cui l’operazione si compie: per la semina il tempo è spesso piovoso. 2. estens. a. In piscicoltura, l’introduzione di uova o avannotti di pesci in uno stagno o lago destinato all’allevamento. b. In batteriologia, l’immissione di microrganismi in un terreno di coltura.” Dalla definizione di “semina” dell’Enciclopedia Treccani

Loredana Lo Fiego

Seminare idee

Centro Storico

Gli scatti sono il risultato di un progetto iniziato nel corso dell’a.s. 2019/20 e portato avanti nell’attuale anno scolastico. Il laboratorio artistico operativo ha avuto come focus il linguaggio fotografico, atto alla valorizzazione del gesto danzato nelle sue diverse modalità. La lezione di danza della classe 4K di indirizzo coreutico è divenuta parte integrante di un set fotografico, attraverso il quale studentesse/fotografe, appartenenti ad altri indirizzi dell’Istituto, hanno colto e immortalato il lato onirico della danza. Successivamente le foto sono state interpretate in chiave narrativa creando un percorso visivo scelto dalle autrici stesse. Il processo visivo ha così catturato non solo la parte virtuosa e performativa dell’azione ma anche l’iter di preparazione progettuale, altrettanto interessante ed espressivo. Le sequenze fotografiche sono divenute spunto onirico poetico. Progetto Prof.ssa Erika Colaci Partecipazione dei Prof. Valerio Baciano, Luigi Linardi, Rosa Todaro Supervisione tecnico-artistica Erik Messori Danzatrici e danzatori: classe 4K indirizzo coreutico Fotografe: Caterina Coruzzolo, Beatrice Cottafavi, Chiara Dainese, Maria Giulia Davoli, Laura Mori, Debora Petrov, Letizia Rinaldi, Anna Aurelia Rizzo, Matilde Sartori, Alice Scarfato, Prithy Sivandandam

Liceo Matilde di Canossa, indirizzo coreutico, classe 4K

Fotografando la danza. Narrazioni oniriche danzate

Off@School

Come insegnante di disegno e storia dell’arte del Liceo Matilde di Canossa ho colto l’occasione, grazie alla preziosa collaborazione con lo Spazio Gerra di Reggio Emilia , di poter indagare, attraverso la produzione di immagini fotografiche, affiancate da narrazioni vocali, i temi: famiglia, sogno, futuro. Gli adolescenti, più di chiunque altro in questa situazione di pandemia, che oramai persiste da più di un anno, appaiano affaticati nell’immaginare e sognare un futuro credibile. Abbiamo però avuto ancora una volta la conferma che attraverso, l’esercizio dell’arte, sia essa fotografata, narrata o disegnata, si riesca a produrre un immaginario incredibilmente ricco di unicità fatta di preziosi vissuti. Nelle fotografie prodotte la realtà simbolica diventa sogno ma accade anche il contrario : “sogno o son desto?”. In questo preciso momento storico l’interrogazione sulla natura onirica del vissuto diviene costante. La generosità delle immagini delle studentesse e studenti rivela un mondo fatto sì di paure, ma anche della ricerca di alternative alla solitudine, di slancio verso orizzonti in via di trasformazione, di relazioni, passioni e riferimenti da raggiungere, nonostante tutto. Erika Colaci fotografie delle classi 3G, 4H, 4P La serie di podcast prodotti si possono ascoltare qui: https://alimentaricult.it/Microcamere

Liceo Matilde di Canossa, classi 3G, 4H, 4P

Sogno o son Desto? Microcamere under 20

Off@School

La pandemia ci ha costretto a vivere lo spazio in modo differente, obbligandoci a veder la quotidianità e la ritualità dei gesti sotto una nuova luce. La casa è diventata anche luogo di lavoro, di studio, aprendo scenari nuovi che, seppur circoscritti, hanno dato vita a nuovi piccoli mondi. Da qui l’idea di isolare un particolare che, nella ripetitività, è diventato familiare, che ha cadenzato le giornate. Accanto, la finestra, con “la polifonia dell’alto cielo” che, con occhi solo apparentemente romantici, diventa spazio per la progettazione, proiezione dell’avvenire, luogo sconfinato dell’immaginazione e soprattutto, come ci ricorda Rodari, della condivisione. L’ opera consiste in una serie di dittici, uno per ogni studente, disposti consecutivamente e poi riassunti in un’ immagine d’insieme, sempre sotto forma di dittico. La mostra sarà visitabile on line al seguente indirizzo: https://sconfinata-mente.blogspot.com/

Liceo Linguistico “Rinaldo Corso” Correggio, classi 4A -5A

Il cielo in una stanza

Off@School

“Finirà anche la notte più buia e sorgerà il sole”. (Victor Hugo). Durante gli istanti più bui di questa situazione estremamente complessa, ci è stato imposto di sperare, di vivere in un modo differente, di trovare un varco in una immensa muraglia di incertezze e timori, di rinnovare la strategia di osservare le cose. Questa esposizione fotografica intende mostrare ciò che realmente ci ha permesso di sopravvivere a questa chiusura forzata: le nostre vie di fuga, qualcosa che descriva appropriatamente la Nostra speranza. Nonostante la pandemia ci privi della quotidianità e di quelle piccole azioni di cui abbiamo sempre sottovalutato l’importanza, come l’abbraccio di un amico, una semplice passeggiata o un normale pranzo in famiglia, ci è stata data tuttavia la possibilità di soffermarci sui dettagli. Di conseguenza, abbiamo adottato una nuova prospettiva per poter affrontare la realtà con maggior ponderatezza. Se alcuni di noi hanno colto la speranza nella natura, reinterpretandola e facendola propria, altri, invece, tra le mura domestiche, hanno trovato conforto nei passatempi di loro interesse. L’arte e la creatività, dunque, si sono confermate essere, ancora una volta, l’unico mezzo per guardare oltre in prospettiva di un futuro migliore. La mostra sarà visitabile on line al seguente […]

Liceo Classico “Rinaldo Corso” Correggio, classe 2B

Vivere di illusioni per non morire di realtà

Off@School

Carissimo lettore, siamo giovani ragazzi che hanno una storia da raccontare. Il nostro viaggio potrebbe iniziare qui, ma prima vorremmo porti qualche semplice domanda: Cosa vedi chiudendo gli occhi? Dov’è il limite tra sogno e realtà? Perché abbiamo bisogno di sognare? Perdonaci, ti abbiamo mentito: sappiamo benissimo che queste domande non sono affatto facili, perciò ti lasceremo qualche minuto per pensarci su. Intanto ti racconteremo la nostra storia che ti aiuterà a dare un senso ad alcune di queste domande, o almeno speriamo. Riccardo vive in una realtà complicata, piena di incertezze e paure, e come molti ragazzi cerca di evadere dalla realtà sognando. Una sera, chiudendo gli occhi, ripercorre la giornata appena trascorsa e improvvisamente gli balenano in mente due immagini grigie e confuse. Invano cerca di ricordarne il significato e, nel mentre, cade in un sonno profondo. Apre gli occhi, vede in lontananza dei bambini giocare in una grande villa d’epoca, logorata dal tempo. Riccardo incontra lo sguardo di uno di questi; osservando le sue iridi, una diventa luna, l’altra diventa spazio, poi terra, poi acqua. Riccardo, spinto dal desiderio di sfiorare la luna con un dito, si avvicina ipnotizzato e cade dentro agli occhi del bambino. Improvvisamente […]

Liceo Classico “Rinaldo Corso” Correggio, classe 2A

Bi-sogno di Sogno

Off@School

Suddivido per colore e forma frammenti di realtà catturata con l’IPhone, arrivo ad accostamenti dettati dal mio senso estetico. A volte, come in questa serie, può esserci una storia raccontata, tutta da intuire, attraverso associazioni evocate dagli scatti. In una storica sede del PCI nella Bassa Reggiana, foto di Berlinguer, grande politico portatore di un sogno, abbandonate tra detersivi e residui di bibite. E poi tubi e bulloni che evocano il mondo operaio, grandi pentole a ricordarci il lavoro delle donne e quello del volontariato alla base delle Feste dell’Unità. E poi i muri attigui alle sedi universitarie, che richiamano le lotte degli studenti di sinistra, le biciclette arrugginite, mezzo ecologico di spostamento tanto utilizzato in passato e sempre più attuale nel presente. Vuole essere una forma di street photography, dove il taglio dato all’inquadratura, quasi non permette di decifrare il soggetto del fotogramma, invitando l’osservatore a soffermarsi per andare oltre il piacere estetico per captare “il cosa” e “il dove”. Vi aspetto alla mia esposizione di foto all’interno del negozio “Libri di Sam” in Via del Carbone, 1/c, 42121 Reggio Emilia RE

Laura Pagani

Sogni e concretezza

Centro Storico

La chiamano Lalla, al secolo Laura Maria Mazzoni, vive sui monti quando non abita a Montegibbio. La sua bio è molto “bio”, ama la natura e gli animali e se ne ciba con voluttà. Biologicamente è nata 67 anni fa e ora ride, sotto i suoi non troppo metaforici baffi, delle rughe, dei capelli grigi sempre spettinati e dei molti chili in più rispetto alla leggera e leggiadra fanciulla che era quando l’arte è entrata nella sua vita, nel mitico Istituto d’Arte Venturi di Modena. Per oltre cinquant’anni l’amore per il bello è cresciuto assieme ai suoi chili e alla sua natura camaleontica: frichettona globe trotter peace & love, perbene con un filo di perle, yuppie impellicciata, balda vecchietta un po’ ribalda. Fotografa dal curriculum vergine, trascinata ora ad esporre le sue foto “strane”, se la tira il giusto. https://m.facebook.com/public/Laura-Mazzoni?locale2=it_IT Lalla Una lunatica con i piedi per terra In questo tempo sospeso Sono appese sospese Le destabilizzanti epifanie Tra sogno e visione Di Lalla da Montegibbio La Sognatrice Visionaria Sono pigmenti su tela Che si prendono il rischio Di mettere sul piatto Il loro diritto di esistere E di fare spezzatino Della Realtà Turbandola e facendola vacillare ff a cura […]

Laura Maria Mazzoni

loggiaoff LUNA

Fuori le mura

“Dal punto di vista umano l’azione del teatro come quella della peste è benefica, perché spingendo gli uomini a vedersi quali sono fa cadere la maschera, mette a nudo la menzogna, la rilassatezza, la bassezza e l’ipocrisia”. (Antonin Artaud) Antonin Artaud, uno dei grandi teorici e visionari del teatro del Novecento, scrisse “Il teatro e la peste” in cui istituì un collegamento profondo tra i due elementi, sia dal punto di vista della forza del contagio che il teatro dovrebbe avere, sia dal punto di vista dell’attore, che dovrebbe essere come un appestato il cui fisico e la mente sono attraversati da qualcosa di travolgente come la peste. Attraverso le mie foto, vorrei rendere omaggio al teatro, perché l’arte non muore mai, neanche con il Covid. La mostra inizia a Palazzo Bentivoglio in Piazza Bentivoglio, 32, Gualtieri (RE) e continua presso Fioregnameria, via Vittorio Emanuele, 17, Gualtieri (RE).

Laura Brignone

Artepidemia

In provincia

Il gruppo si è concentrato sul fantastico mondo della favola, una dimensione in grado di racchiudere e di sintetizzare abilmente tutti gli spunti proposti dal concept della manifestazione. Curatori Enzo Zanni e Lucio Braglia.

L’ARTIFICIO

MORALE DELLA FAVOLA

Fuori le mura

PROGETTO: “In contatto con l’altro: il valore dello sguardo“ LABORATORIO LESIGNOLA persegue nei propri progetti formativi l’obbiettivo di diffondere CULTURA ed EDUCAZIONE tra i giovani tramite esperienze con forte VALENZA RELAZIONALE e di scoperta della BELLEZZA. I percorsi svolti in questi anni e proposti agli ospiti delle proprie Comunità Residenziali per Minori sono legati alla sperimentazione e scoperta delle varie forme di espressione relazionale e artistica con lo scopo di favorire processi di CRESCITA PERSONALE utili a sviluppare un più alto grado di consapevolezza sociale ed emozionale, sviluppare capacità di osservazione, ricercare il “BELLO”. Tutti questi percorsi concorrono allo sviluppo di coerenti comportamenti relazionali favorendo lo sviluppo cognitivo stimolando la capacità di iniziativa e di risoluzione dei problemi. L’obbiettivo massimo di questi percorsi è stimolare la CREATIVITA’ e lo sviluppo dell’individuo e della sua PERSONALITA’. LABORATORIO LESIGNOLA incoraggia pertanto i ragazzi e le ragazze a sviluppare le loro capacità inventive e di pensiero accrescendo la fiducia in loro stessi e la loro autostima nel mettersi in gioco. Con l’avvento degli smartphone e dei social media, invenzioni che hanno rivoluzionato il mondo moderno e il modo di relazionarsi tra le persone, il fotografare e il fotografarsi sono diventate azioni quotidiane e comuni […]

Laboratorio Lesignola s.c.s.

In contatto con l’altro: il valore dello sguardo

Fuori le mura

Quali sarebbero i nostri sogni se non avessimo mai visto un film? Davanti a uno schermo la nostra mente ci trasporta dentro mondi dove non ci sono più confini, dove l’impossibile diviene reale. Sui costruttori di sogni, sceneggiatori, scenografi, attori, direttori di fotografia, elaboratori digitali, costumisti è nato il nostro progetto, confrontandoci coi tanti reggiani che stanno esercitando questi mestieri. Artisti: Marco Colnaghi, Letizia Ferrarini, Eva Fregnan, Andrea Mambrini, Francesca Valli, Federica Wojnar

Laboratorio di Fotografia Concettuale – Refoto

Dreams Box

Centro Storico

DANTE. Un contadino Un progetto multimediale di Kai-Uwe Schulte-Bunert Teatro Sociale Luzzara “Danilo Donati” 29 maggio – 13 giugno 2021 \\ inaugurazione sabato 29 maggio, ore 18.00 Fotografia, video, field-recording sono i linguaggi di cui è composta la mostra di Kai-Uwe Schulte-Bunert, in un allestimento creato ad hoc per gli spettacolari spazi del Teatro Sociale di Luzzara. Una suggestiva installazione di fotografie e riprese audio-video documentano la storia di Dante Menozzi, uno degli ultimi testimoni di un mondo rurale ormai al tramonto, e la sua resistenza esistenziale dinanzi alle trasformazioni dell’agro-industria su larga scala. Dante vive nella campagna di Poviglio, in provincia di Reggio Emilia. Da quasi trent’anni, da quando se ne sono andati i genitori, conduce da solo la piccola fattoria nella quale si era trasferito con la famiglia all’età di 6 anni. La sua quotidianità scorre sempre uguale negli anni, dettata dalle esigenze del bestiame e delle stagioni, scandite dai ritmi della campagna: il raccolto, i fieni, la semina. Tante delle sue attività Dante le svolge ancora a mano, come un tempo, o con l’ausilio di macchinari ormai desueti. Non sa cosa significhi essere in ferie, né ha mai avuto un giorno libero in cinquant’anni. Tuttavia Dante non […]

Kai-Uwe Schulte-Bunert

Dante. Un contadino

In provincia

Presentazione The Critters Room è un progetto artistico multimediale e materico dedicato alle polveri sottili, agli altri abitanti invisibili dell’aria, alle loro inestricabili ed inaspettate relazioni con gli umani e la loro possibilità di continuare a vivere su questo pianeta e di immaginare un’arte nell’ (o dell’ ?) Antropocene. Accogliendo le parole di Matteo Meschiari, è un esercizio di immaginazione che rende visibile l’aria: progetto di alleanza interspecie tra umani e non-umani; stanza di connessione con passati-mai-passati e futuri possibili; pratica amorevole di archiviazione fisica e digitale di invisibili mostri e fantasmi, a cui viene dato corpo e voce, canto e forma. Per sperare, insieme. Le 6 fotografie esposte immaginano l’aria di Reggio Emilia. Si tratta di 6 vedute della città scattate dal luogo esatto dove sono collocate le centraline autocostruite per il controllo dell’aria, dispositivi di citizen science, partecipazione e attivismo dal basso dei cittadini. Alle 6 vedute sono state sovrapposti pattern di Critters, ovvero un archivio di oltre 400 microfotografie di vetrini da microscopio. Esponendo all’aria per 12/24 ore i vetrini, è stato possibile raccogliere “campioni”, dove è possibile visualizzare i Critters, particelle impalpabili quali polline, frammenti vegetali, silicati, particelle metalliche e particolato atmosferico, il famoso PM10 e […]

Jan Voxel

The Critters Room

Centro Storico

Capita di sognare e qualche volta anche di sognare in grande. E se tutto sembra remare contro…vince chi continua a sognare.

Istituto Mario Carrara

Se puoi sognarlo...puoi farlo

Off@School

«Sulla Luna e sulla Terra, fate largo ai sognatori!» Ecco qua la mia interpretazione di questi versi di Gianni Rodari per sottolineare l’importanza della fantasia, nella sua accezione creativa, nel generare significati e visioni. My bedroom as a walk-in camera Il Coronavirus ha capovolto il mondo e, allo stesso tempo, ha trasformato la mia camera da letto in una camera oscura. Con la mia famiglia mi sono trasferita in Italia nel luglio 2019 per goderci la tanto decantata “dolce vita”. Otto mesi dopo, tutti e cinque eravamo in stretta quarantena a Bologna, in Emilia Romagna, nel Nord Italia, non così lontano dall’epicentro della crisi sanitaria. Avevamo scelto la nostra nuova casa per la sua splendida vista su un parco antico, proprio nel centro storico della città, con magnifici alberi secolari. Mi piaceva molto passeggiare, con il mio cane, in questo parco ogni mattina, o disegnare, all’ombra di un albero secolare, statue. Nel 2020, dal 13 marzo al 4 maggio, il parco era stato chiuso e dovevamo stare a casa, tutti i giorni, per tutta la giornata, tranne alcune passeggiate con il cane per quindici minuti. Mi mancavano così tanto gli alberi. Mentre mi svegliavo più tardi e più lentamente del […]

Isabelle Claude-Abbate

My Bedroom as a Walk-in Camera

Centro Storico

Il progetto fotografico interpreta i risultati di un esperimento scientifico a livello amatoriale: la raccolta e analisi di meteoriti microscopiche sferiche, cioè piccoli pezzi di rocce spaziali di probabile origine cosmica, che si scontrano con l’atmosfera terreste ad alta velocità. Le micrometeoriti cadono continuamente sul nostro pianeta e sono principalmente oggetto di ricerca per gli scienziati che studiano la formazione della Terra e del sistema solare. Queste particelle possono essere raccolte e identificate anche da un dilettante con l’impiego di una semplice attrezzatura. La documentazione fotografica è l’esito di questo esperimento casalingo nato dall’intento di interpretare un sogno di bambino, quello di diventare scienziato o astronauta e l’ambizione di poter raggiungere un giorno la Luna. Come se fosse un gioco, ma senza tralasciarne lo scopo didattico, è l’azzardata conclusione alla domanda “cosa avresti sognato di fare da grande?”. È l’espressione di un desiderio senza filtri o paure, la speranza per il presente, ma soprattutto per il futuro incerto e complesso delle prossime generazioni, che vivono in questo periodo di forte spaesamento e di difficili controversie.

Irene Rubiano, alias BeaFeli

FACCIAMO CHE IO ERO

Centro Storico

Cammino, osservo, attraverso linee rette, interrotte da altre curve: quale sarà la mia strada? Non è detto che io lo sappia… ” Solo i demoni percorrono strade dritte”, io no, a volte amo perdermi. Nota: la mostra consiste in un trittico, composto da un collage di 27 foto, montate su pannelli 50 per 70, stampate su gatorfoam.

Ilaria Imperiali

Una zebra a pois: "La retta è solo una linea che non sogna".

Centro Storico

“Una volta che abbiate conosciuto il volo, camminerete sulla terra guardando il cielo, perché là siete stati e là desidererete tornare.” “Piglierà il primo volo il grande uccello sopra del dosso del suo magno Cecero, empiendo l’universo di stupore, empiendo di sua fama tutte le scritture, e gloria eterna al nido dove nacque”. Leonardo da Vinci viene ricordato come genio in molti campi del sapere, ma il suo sogno è sempre stato uno solo, quello che ha inseguito senza riuscirci per tutta la vita ma che è servito come base per tutti gli studi successivi: regalare all’uomo il dono del volo. Questo è ciò che fanno i veri sognatori, come scriveva anche Rodari appena prima della frase scelta per questo tema di Fotografia Europea: “A sognar i più bei sogni è da un pezzo abituato: sa sperare l’impossibile anche quando è disperato”. Non si può lasciare nulla in mano ai militari, ai banchieri o ai ministri, citati appena qualche verso prima, ma bisogna rivolgersi ai creativi, ai poeti, agli scienziati, agli artisti, a coloro che sanno credere nei sogni che fanno, che si mettono in gioco per realizzarli, che non si limitano a osservare sconsolati le brutture del mondo, ma […]

IIS Blaise Pascal, classi 2GR, 3GR, 4GR

Con le ali di un sogno

Off@School

Lavoro di gruppo per i ragazzi delle classi 3 dell’istituto comprensivo di Gualtieri, scuola secondaria di I°GRADO, sul Teatro Sociale del loro paese. Il momento di restrizioni imposto dalle attuali normative ha reso ancora più’ sentita l’uscita in un luogo ancora oggi chiuso al pubblico. La magia dell’essere spettatori di spazi e attori di una scena improvvisata e abitata per qualche ora ha dato vita ,fra luci e ombre ad una narrazione personale ,intensa e magica carica di emotività. Fra scambi di ruoli e finte esibizioni ,le mascherine non hanno spento il sorriso dei ragazzi che hanno colto tutto l’immaginario e il realismo magico di un luogo che speriamo presto rivedere aperto. Per ora lo guardiamo da spettatori privilegiati dentro una fotografia che si fa memoria di un sogno vissuto.

IC Gualtieri, Scuola secondaria di primo grado, classi terze

SULLA LUNA E SULLA TERRA FATE LARGO AI SOGNATORI

Off@School

E’ il 2009 quando Hans Brooymans, percorrendo la via Emilia durante uno dei suoi viaggi, si imbatte in una fototessera abbandonata in prossimità di Ponte Taro (PR). Nessun altro indizio se non il viso di una giovane donna dai capelli scuri, che lo fissa e che lo interroga sul passato degli eventi (com’è finita li quella foto? cosa può essere successo?) ma soprattutto gli mette davanti un quesito fondamentale: quali fatti sono avvenuti ed avverranno lungo questa linea temporale direttamente o indirettamente correlati alla perdita di questa immagine? La vita scorrerà ugualmente, con i suoi sogni, i suoi traguardi, momenti di gloria e un milione di altri parametri legati alla teoria delle probabilità. Ma determinare l’effetto di un evento può essere inutile o, alle volte, risultare faccenda complicata. Pronto a scegliere la seconda ipotesi, come un investigatore sulla scena, Hans cattura la risonanza dell’area e ci consegna il suo “contributo alla perdita”. In 2009, Hans Brooymans traveled along the Via Emilia in the north of Italy. He stumbled upon an ID photo in the grass, next to a bridge crossing the Taro river. It showed the face of a dark-haired, young woman. No document, no name, only a portrait. […]

Hans Brooymans

A Course of the Future

Centro Storico

descrizione del progetto: La proposta fotografica del Gruppo Fotografico “Pietro Morgotti” intende stimolare la ricerca dell’emozione che si genera nel pensare o vedere un orizzonte non più come limite. biografia del Gruppo Fotografico: Il Gruppo Fotografico “Pietro Morgotti” di Campagnola Emilia, attivo dal 1974 e aprto a tutti nel rispetto dello statuto, ha nel suo atto fondativo il proposito della valorizzazione della fotografia come elemento culturale e documentativo. Organizza mostre fotografiche, personali o collettive, e proiezioni audiovisive. curatore della mostra: Guido Lodini promotore della mostra: Assessorato alla Cultura del Comune di Campagnola Emilia

Gruppo Fotografico “Pietro Morgotti”

ORIZZONTI SPAZI DEL PENSIERO

In provincia

SIAMO SEMPRE NOI FRA SOGNO E REALTA’ Unica mostra di Gruppo Prisma e Gruppo la Chiavica. Patrocinio della UNIONE TERRA DI MEZZO ,della amministrazione comunale di Castelnovo di Sotto e della amministrazione comunale di Cadelbosco Sopra In collaborazione con la Biblioteca di Castelnovo di Sotto , AUSER Castelnovo di Sotto e commercianti ed artigiani Cadelboschesi ” Vetrine del Fojonco”.

Gruppo fotografico La Chiavica

Siamo sempre noi fra sogno e realtà

In provincia

Il lavoro presentato nasce da un gioco sul rapporto tra il corpo e gli strumenti di cura. Il gioco nasconde la tensione tra il bisogno e i limiti di qualsiasi strategia di controllo del proprio corpo. Il tema di Fotografia Europea 2021, “… fate largo ai sognatori”, è interpretato in chiave trasversale quasi a inventare nuovi e fantasiosi utilizzi di tradizionali strumenti medicali. E’ un gioco e uno spostamento estensibile a tanti altri oggetti, non solo quelli quì rappresentati. La violazione delle regole apre a nuovi orizzonti “sulla terra e sulla luna …”. Ma anche se il controllo dei risultati è una chimera, la ricerca di una via per rinascere, passando per sentieri tortuosi e inaspettati, la si può trovare. Mostra promossa da Associazione Refoto APS

Greta Pedroni e Marco Pedroni

Abbi cura

Centro Storico

Il sogno ritorna – vent’anni dopo Nel 2002 Giuseppe Morandi – una vicenda lunghissima di fotografia, caso straordinario di fotografo che racconta la civiltà contadina dall’interno, dal 1957 – concepisce una serie di immagini intitolate Il sogno ritorna. La serie nasce come appendice di una indagine compiuta nel 1999 che intitolava ironicamente La mia Africa: si trattava del ritratto dei nuovi contadini della sua terra, ripresi con lo stesso rigore, affetto e progetto culturale e politico con cui fotografava i paisan dalla metà del Novecento. I nuovi paisan erano – e sono – i bergamini indiani, gli operai africani, donne e uomini da tutto il mondo a ridisegnare un paesaggio umano straordinario. Il sogno ritorna racconta le tracce di bellezza che dall’India ritornano come un sogno nella bassa cremonese, nella vita quotidiana della famiglia Metha. Nel 2020 la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Torre de’ Picenardi, associazione di nome e storia molto novecenteschi, ma ora tutta di giovani, realizza un progetto territoriale: le fotografie di Morandi di La mia Africa stampate come affissioni pubblicitarie e disseminate per il paese e per la campagna. Non appena esposte, ignoti (ma non troppo) strappano le foto. I ragazzi della SOMS fotografano i […]

Giuseppe Morandi & SOMS 1908

Il sogno ritorna - vent'anni dopo

Centro Storico

DESCRIZIONE DEL PROGETTO: FASEZERO nasce come dialogo con e nel tempo. La serie fotografica FASEZERO di Giulio Cassanelli entra in relazione con gli spazi e il contesto storico di Palazzo Fontanelli Sacrati e diventa motivo di analisi della particolare contingenza nella quale ci troviamo. Le opere si fanno mise en abyme di quella fruizione dell’arte che ha contraddistinto l’ultimo anno e, per questo motivo, saranno visibili dall’esterno due bandiere celebrative – Resistere/Resistere (2021) – calate dalle finestre, mentre l’allestimento interno, in divenire, sarà fruibile esclusivamente attraverso contenuti multimediali sui canali social. La non accessibilità dello spazio e la presentazione work in progress entrano in contatto con lo scenario intimo e critico presentato dalle fotografie di Giulio Cassanelli, le quali, permettono al contesto di vivere, e allo stesso tempo di far rivivere, diverse dinamiche dell’esistenza recente: un’esperienza che non può essere tematizzata ma che si può solo esprimere per percezioni, sensazioni ed attimi. Gli scatti sono stati eseguiti durante il primo lockdown, con il principale intento di scandire una sorta di diario allegorico di un’evidente necessità espressiva. Le immagini, definite dalla mutevolezza del cielo e della luce, son state realizzate dall’artista attraverso un procedimento di tensione fisica: una mano scatta l’altra in […]

Giulio Cassanelli

FASEZERO. A dialogue with/in time

Centro Storico

Off Balance, il bilanciamento dei volumi è sballato, il punto di ascolto pende pericolosamente da una parte, da un lato la musica risuona tra le pareti domestiche, dall’altro un silenzio presente echeggia nei locali vuoti. Off Balance, però, significa anche fuori bilancio, uno sbilanciamento determinato dalla più grande emergenza sanitaria degli ultimi cento anni, che dopo l’uscita del DPCM del 4 marzo 2020, ha obbligato il Governo a mettere un freno ad ogni manifestazione pubblica e privata che comporti sovraffollamento. “Questa è la cosa più simile ad un concerto che abbiamo fatto da un anno a questa parte”, “Il pubblico era parte integrante del nostro spettacolo”, “I locali stanno cercando di riadattarsi alla situazione spostandosi in periferia”. Uno dei proprietari ha aperto le porte del suo locale ed è rimasto in silenzio tutto il tempo. Queste sono solo alcune delle voci di musicisti e gestori di live club, che in un susseguirsi alternato di spazi pieni e spazi vuoti, si fanno testimoni della grande instabilità che l’industria dello spettacolo sta vivendo da un anno a questa parte. Chi lavora con la musica, chi si esibisce e chi l’ascolta e basta si è trovato a doversi adattare ad un cambiamento radicale delle […]

Giovanna Dell’Acqua

Off Balance

Centro Storico

Nel mio giardino vive una tartarughina. E’ arrivata un giorno che il cancello carraio era aperto. Resterà fino a quando vorrà. L’ho chiamata Speedy perché quando la chiamo corre veloce. Nel giardino non vive solo Speedy ma vivono anche altre bestioline che però si rinnovano ogni anno: Lucy, la lucertola birbantella, Cipy, il fringuello che ha il nido dentro il cespuglione, Cenerino che si fa vedere di tanto in tanto, colonie di lumache o chiocciole che non riesco a battezzare, api selvatiche che ogni anno rifanno i loro nidi. Tutto gira attorno a Speedy. E’ la sua presenza che regola la vita del giardino. Le ho costruito una casetta tra i cespugli con un vaso per fiori rovesciato e lei entra ed esce quando vuole. Ho l’impressione che mi sia riconoscente perché non fugge mai quando mi avvicino e viene di corsa quando la chiamo. Ma sarà vero? E’ felice come penso, o lo credo io? Può essere felice una tartarughina? Cosa pensa quando mi guarda con quegli occhietti scuri? Ma pensa? Mi vede? Di certo mi vede, ma come mi vede? Lo sa che il mondo dove vive dipende da me e che io innaffio il prato perché l’erba, […]

Giacomo Sinibaldi

Il mondo di Speedy (inaugurazione 19 giugno 2021)

In provincia

Tra la fine degli anni settanta e per almeno altri due decenni, Reggio Emilia diventò, per mano di Rosanna Chiessi, l’avamposto europeo del movimento Fluxus. È lei, in questa serie di foto di Giacomo Barazzoni, che traghetta l’artista giapponese Ay–O verso la prima retrospettiva del movimento, alla Biennale di Venezia del 1990. Gondolieri perplessi e turisti incuriositi, un lisergico banchetto di pietanze color pennarello, mentre attorno si respira la leggerezza di un mondo che, forse solo ora, riconosciamo nella sua bellezza. testo a cura di Tommaso Dell’Anna

Giacomo Barazzoni

"Rainbow Gondola Dinner" ( Omaggio a Rosanna Chiessi e Ay-O )

In provincia

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