Ad ogni estate la mia famiglia va in vacanza, la ricompensa per un anno di intenso studio e di lavoro. Io invece non vado mai. So che potrebbero portarmi, non sarebbe neanche troppo complicato, ma sanno anche che ho le mie abitudini, che non amo le novità e che sto bene solo a casa mia. E così mi lasciano qui, libera di fare quello che più mi piace, senza nessuno che mi stia addosso. O quasi. Sì perché in questo periodo mi affiancano una persona, una sorta di badante che si prende cura di me, dei miei bisogni e delle mie necessità. Mi prepara i pasti, mi tiene compagnia, mi cede gli spazi che voglio per me e mi pettina quando vede che è arrivato il momento. In fondo ci sto bene con lei. Non è troppo invadente e mi lascia gestire la mia casa come meglio credo. Perché alla fine sono io che comando e nessuno può dire il contrario. Permettete che mi presenti: mi chiamo Zuki e sono una gatta calico.
Gabriella Ascari, interprete e traduttrice, si avvicina alla fotografia nell’era del digitale dei primi anni 2000, seguendo nei successivi 15 anni corsi generali e specialistici e realizzando nel 2014 la sua prima mostra personale. Nel 2019 il suo interesse per la fotografia subisce una svolta e inizia a dedicarsi alla fotografia artistica e concettuale: realizza numerosi progetti di indagine personale, partecipa a diversi workshop su più declinazioni della fotografia artistica ed espone i suoi lavori in varie mostre collettive di respiro nazionale.