Questa installazione artistica è a cura del Collettivo fotografico Artyou; nato nel 2014 su idea di Riccardo Varini e Daniela Ambrosetti, porta avanti progetti di fotografia sperimentale, fine-art, e reportage inteso come “fotografia del racconto”, sempre con attenzione a tematiche sociali e ambientali.
Attualmente è composto da 13 fotografi, con la peculiarità che, oltre a curare i propri progetti personali, amano mettersi in gioco, per creare progetti di gruppo che non siano solo un insieme sparso di stili, ma volti a creare opere che siano ..”e pluribus unum”.
Il collettivo fa parte dell’associazione culturale ARTyou, nata a Reggio Emilia con lo scopo di promuovere e gestire attività culturali e artistiche di ogni tipo e forma espressiva. Specializzata in arti visive (in particolare fotografia, pittura e disegno) organizza mostre, corsi, seminari, conferenze ed ogni tipo di iniziativa volta ad approfondire e sviluppare questi temi, e fornisce ai soci uno spazio di ritrovo comune.
Concept:
“…sulla luna e sulla terra fate largo ai sognatori!”
Ebbene sì, siamo sognatori, con i piedi sulla terra e la testa dentro un caleidoscopio di colori e immagini frammentate, realtà parallele e mondi inesplorati.
Se “la fantasia è l’occhio dell’anima”, (cit. Joseph Joubert ), il caleidoscopio è l’occhio della fantasia: tubo colorato che crea giochi di riflessi, scomposizioni, ricomposizioni per bambini e sognatori; è telescopio per guardare la luna, le stelle e oltre… oltre la soglia di ciò che pensiamo di essere.
Il nostro occhio caleidoscopico è la macchina fotografica. Attraverso il suo gioco di specchi vediamo chi siamo: siamo persone che vivono in ricordi, esperienze e aspettative, siamo sogni e sognatori.
Nei frammenti stanno i nostri mille io, reali e immaginari… possiamo trovare noi stessi o perderci in riflessi che sono altro da noi. Un rimando infinito di “schegge di vita”, che si mescolano tra loro, giorno dopo giorno, generando nuove forme e colori, che mostrano come, alla fine, ognuno di noi sia unico nel mondo, nonché frutto di un magnifico “collage umano”.
Il lavoro di ricerca del collettivo fotografico parte dalla costruzione di un caleidoscopio gigante, per osservare gli esseri umani attraverso i suoi giochi specchi: una destrutturazione delle proprie persone e un loro ritrovarsi in nuove composizioni di immagini. Far perdere il senso del reale e permettere di ritrovare se stessi in qualcosa di nuovo. uno nessuno centomila immagini, persone personaggi.
Le fotografie seguono due percosi: uno propriamente caleidoscopico, con fotografie stampate su esagoni, per costruire una visione colorata e sfaccettata della gente, esposta poi attraveso una installazione. Un secondo percorso fotografico in cui ogni fotografo del collettivo ARTyou puo’ esprimere liberamente la sua visione del concept progettuale.