Fermo, immobile, tranquillo, calmo, inflessibile: negli ultimi due anni il mondo è stato scosso, e non sembrano questi i primi aggettivi che ci verrebbero in mente nel tentativo di descriverlo. Mentre la vita umana, la società e la vita comune sono state sommerse da una marea che ha costretto tutti a correre ai ripari, l’ambiente è un quieto spettatore.
Anche quando tutto sembra diventare diverso, fuori dal nostro controllo, il cielo ci attende alla stessa ora, ricordandoci la stessa luna, gli stessi tramonti, che sentiamo di poter considerare una certezza, un dolce riparo. Dubbi e sicurezze, movimento e staticità, cambiamento e immutabilità, sogno e realtà, si confondono e si perdono, appesi a un filo teso dal tempo, che un orologio non è in grado di percepire.
“Fatti di spazio, a caccia di libertà”
Autore: Alberto Pavarini, Reggio Emilia, 1994