“Vorresti dirmi di grazia quale strada prendere per uscire di qui?”, disse Alice
“Dipende soprattutto da dove vuoi andare”, disse il gatto.
“Non m’importa molto”, disse Alice.
“Allora non importa che strada prendi” disse il gatto.
“Purchè arrivi in qualche posto”, aggiunse Alice a mò di spiegazione.
“Ah per questo stai pure tranquilla – disse il gatto – basta che non ti fermi prima.”
(L.Carrol – Alice nel paese delle meraviglie)
Come in un parallelo “paese delle meraviglie”, ragazzi e “crew” da diverse parti del mondo sono in continuo movimento, con ogni mezzo – principalmente camper e chi non può permetterselo arriva in treno o addirittura a piedi – alla ricerca delle feste organizzate nelle TAZ (Zone Temporaneamente Autonome).
Scelgono il luogo, montano i loro sound-system e nella notte, una musica a volume altissimo inizia ad investirli e avvolgere gli alberi nei boschi, le spiagge o i capannoni.
Luci e corpi danzanti iniziano a fluire davanti ai muri di casse. La musica procede senza sosta col suo ritmo incessante e ripetitivo, fino al mattino del giorno seguente quando la luce sorge nuovamente e ci si è ormai amalgamati a questa società parallela. Nelle feste si può trovare una propria identità, abbracciando il sogno di essere tutti un piccolo importante tassello affinché’ si realizzi la festa.
Alcuni di loro continuano a rincorrere da anni questo sogno, altri lo fanno quando sospendono la propia vita ordinaria di docenti, meccanici, baristi o studenti.
Qui, in questo “paese delle meraviglie”, ogni individuo ha un ruolo fondamentale e nessuno prevale sugli altri, sono tutti alla ricerca di una distanza dalla quotidianità ed in questa ricerca si stanno ancora muovendo, in giro per il mondo, di party in party.
Ero curioso di capire le dinamiche di questo universo parallelo che un po’ per il suo misticismo ed un po’ per timore, mi ha sempre attratto.
Tutto viene organizzato in segreto, nessuno conosce la location esatta fino a poche ore dalla festa, i metodi inventati per questa necessità. Di fatto è come se tutto questo non esistesse.
La macchina fotografica è stato il mio lasciapassare per entrare nei loro camper, roulotte, tende e ascoltare le loro storie, osservare come si organizzano e si arrangiano per sposare questo stile di vita che continua nel corso degli anni nonostante divieti e demonizzazioni.
Mi sono avvicinato, ho parlato con loro e mi sono goduto la festa da dentro per poterne comprendere il fascino che con la sua lunga onda, continua negli anni ad attirare raver e traveller.
La mostra è visibile in alcuni spazi di affissione di Piazzetta Lucia Magnanini, viale Dante Alighieri e di via Filippo Re.