IN PORT ANTE è un progetto nato nel segno di Rodari e Leopardi, di foto scattate col telefono e con una polaroid, la camera magica che sembra suggerire i fiabeschi anagrammi di entrambi i cognomi.
Nell’esperienza scolastica degli italiani, la figura del sognatore assoluto, inchiodato ai propri limiti terreni ma con lo sguardo rivolto alla Luna e oltre, si incarna in Giacomo Leopardi: poeta sospeso tra un universo di interminati spazi, sovrumani silenzi, e la condizione umana che il guardo esclude, lasciando sentire solo le voci che le cose e la nostra coscienza sussurrano.
Così anneghiamo, naufragando tra le nuvole e gli astri quando apriamo le finestre o sediamo a mirare una siepe, o una porta chiusa che preclude da quanto potrebbe essere al di là da quella. Ingressi sbarrati che interrogano su quali orizzonti segreti e personali ci siano celati, sul perché qualcuno abbia deciso di negare quell’accesso, dove il “pensier mio” rimane il sogno che lasciamo quale unico contributo dell’essenza umana all’infinito.
Una drammaticità talmente disperata che solo un partigiano della fantasia come Gianni Rodari può riuscire a risolvere grazie alla leggerezza, contrapponendo la visione terrestre, frammentaria, piena di steccati, cancelli, muri e quella celeste, unitaria e armoniosa:
“Spiegatemi voi dunque, / in prosa od in versetti, / perché il cielo è uno solo / e la terra è tutta a pezzetti.”
Fiabe e foto al telefono, quindi! E un allestimento IN due sezioni tra loro interconnesse:
- Una dedicata al tema dell’esclusione, simbolicamente rappresentato da PORTE murate, una delle quali esistente anche sul fronte principale del Circolo ospitante. Fotografie realizzate tramite quattro telefoni cellulari di diversa generazione.
- La seconda incentrata sull’apertura a spazi immensi, scorci di cieli e nuvole riprodotti tramite foto istantanee e contestualizzate da sei ANTE di finestra decorate. Fotografie realizzate tramite una polaroid Pronto600.
L’allestimento prevede più pannelli, con le liriche “L’infinito” e “il cielo è di tutti” e ulteriori immagini che saranno realizzate su segnalazione e in collaborazione coi visitatori e i soci. Fotografie che si possano collocare nello spirito di IN PORT ANTE, sinteticamente descritto nel manifesto della mostra, che ne propone il richiamo e la suggestione riproducendo il cielo sopra Reggio e, all’interno dello skyline della città, un antico fabbricato locale, appunto con ante in legno e una porta murata.
La mostra è ubicata nel giardino del Circolo ARCI “Sergio Stranieri”, in una struttura mobile aperta su più lati, sia per motivi di tutela in relazione all’attuale epidemia, sia per consentire ulteriori edizioni, ampliamenti, iniziative.
Il collettivo GanZan Style è promosso e attualmente formato da:
- Daniele Ganapini, economista del territorio, autore di ricerche e pubblicazioni, ha collaborato al fotomosaico “Bandiere Reggiane” di Gianluca Simonini nell’ambito di FE2011 e da allora ha continuato a scattare immagini per i propri racconti.
- Angelo Zani, ingegnere, in ambito artistico si è dedicato a musica, poesia, pittura, fotografia, web-art, scultura, waste-art, installazioni tridimensionali e negli ultimi anni, in particolare, all’abbellimento di edifici pubblici.