DESCRIZIONE
In un momento storico in cui le porte della Case Residenza per Anziani sono drammaticamente chiuse all’esterno, alla CRA “Oasi San Francesco” di Cereggio vogliamo far calare lo sguardo su quella che è la stravagante quotidianità degli anziani che vi risiedono. Il progetto, attraverso una collezione di foto e poesie, vuole mostrare quella che è la terra di confine nell’anziano fragile, ovvero il filo sottile fra il genio e la follia, fra la realtà e la fantasia, fra la demenza e lucidità.
Un mondo, quelle delle residenze per anziani, difficile da descrivere nella sua profondità e nella sua essenza per chi lo vede e cerca di viverlo da fuori. Le risorse e la grandezza di ciò che in esse risiede, proviene essenzialmente da chi vi risiede in una traiettoria socio-emozionale mischiata fra la terra e la luna, ovvero fra i piedi incollati alla terra e lo spiccare il volo verso l’alto quando meno ce lo si aspetta: questa è l’iperbole che vorremmo mostrare a chi vede con occhi esteriori, ricongiungendo lo strappo che il mondo interno della nostra struttura ha dovuto subire con l’esterno.
Non si muore di solo COVID, ma muore ogni giorno chi non ha il coraggio di osare, di puntare in alto verso ciò che non si conosce e che, quindi, spesso spaventa a priori. Noi siamo SognAttori che cercano di vivere il ballo della vita con maschere capaci di far sognare gli altri, portando sorrisi laddove nessuno avrebbe scommesso vi fossero.
BIOGRAFIA FOTOGRAFO
Mi chiamo Cristiano Lugli, ho 28 anni e sono l’animatore sociale della Casa Residenza Anziani “Oasi San Francesco di Cereggio”, Comune di Ventasso, nel nostro meraviglioso Appennino Reggiano. Sono nato e cresciuto nel sociale, frequentando l’Istituto Professionale Statale “Don Zefirino Iodi” di Reggio Emilia, oggi diventato “Galvani-Iodi”. Grazie alla mia scuola superiore ho potuto sviluppare ed affinare un’inclinazione che la natura credo avesse già riservato anche a me: lavorare ed operare con gli altri per gli altri. Entrare cioè in un mondo dove la difficoltà può sempre diventare risorsa. Per tanti anni ho lavorato come operatore socio-sanitario, per conseguire poi la qualifica di animatore sociale. Quest’ultima qualifica mi ha permesso di entrare ancor più a contatto con i bisogni della persona anziana, soggetto verso il quale ho principalmente svolto la mia professione lungo gli anni. Negli occhi degli anziani rivedo tanta storia vissuta, che ho deciso di voler racchiudere in una mostra di foto e poesie da esporre proprio nella nostra struttura. La semplicità del nostro vissuto quotidiano – dove per nostro intendo sì, quello degli ospiti, ma altresì quello di tutto il personale – a volte viene calpestato forse inconsciamente dalla superficialità. In questa mostra voglio raccontarvi invece quanto di profondo vi sia nella semplicità quotidiana di chi abita queste strutture, e quanto spesso la follia si associ al genio spontaneo di tanti nostri ospiti.