Tra la fine degli anni settanta e per almeno altri due decenni, Reggio Emilia diventò, per mano di Rosanna Chiessi, l’avamposto europeo del movimento Fluxus. È lei, in questa serie di foto di Giacomo Barazzoni, che traghetta l’artista giapponese Ay–O verso la prima retrospettiva del movimento, alla Biennale di Venezia del 1990. Gondolieri perplessi e turisti incuriositi, un lisergico banchetto di pietanze color pennarello, mentre attorno si respira la leggerezza di un mondo che, forse solo ora, riconosciamo nella sua bellezza.
testo a cura di Tommaso Dell’Anna