Presentazione
The Critters Room è un progetto artistico multimediale e materico dedicato alle polveri sottili, agli altri abitanti invisibili dell’aria, alle loro inestricabili ed inaspettate relazioni con gli umani e la loro possibilità di continuare a vivere su questo pianeta e di immaginare un’arte nell’ (o dell’ ?) Antropocene.
Accogliendo le parole di Matteo Meschiari, è un esercizio di immaginazione che rende visibile l’aria: progetto di alleanza interspecie tra umani e non-umani; stanza di connessione con passati-mai-passati e futuri possibili; pratica amorevole di archiviazione fisica e digitale di invisibili mostri e fantasmi, a cui viene dato corpo e voce, canto e forma. Per sperare, insieme.
Le 6 fotografie esposte immaginano l’aria di Reggio Emilia. Si tratta di 6 vedute della città scattate dal luogo esatto dove sono collocate le centraline autocostruite per il controllo dell’aria, dispositivi di citizen science, partecipazione e attivismo dal basso dei cittadini.
Alle 6 vedute sono state sovrapposti pattern di Critters, ovvero un archivio di oltre 400 microfotografie di vetrini da microscopio. Esponendo all’aria per 12/24 ore i vetrini, è stato possibile raccogliere “campioni”, dove è possibile visualizzare i Critters, particelle impalpabili quali polline, frammenti vegetali, silicati, particelle metalliche e particolato atmosferico, il famoso PM10 e PM2,5, residuo non combusto di idrocarburo.
Queste presenze ci obbligano a “stringere alleanze” con creature allora-viventi e oggi-viventi per stare a contatto – come dice Donna Haraway – con un pianeta danneggiato.
Cronologia e selezioni a bandi di concorso
The Critters Room nasce dalla tesi magistrale in Nuove Tecnologie dell’Arte presso Accademia di Belle Arti di Brera di Cinzia Pietribiasi (novembre 2020). Il progetto successivamente è stato in residenza artistica tra marzo e aprile 2021 presso Ateliersi, Bologna, sotto lo sguardo curatoriale di Clara Ciccioni e Giulia Crispiani, editor di Nero Editions.
In questa occasione, siamo riusciti a realizzare una prima mise-en-espace dell’installazione con tappe “esperienziali”.
Recentemente l’opera è stata selezionata (7 selezionati su 178 progetti presentati) da Residenze Digitali, progetto ideato e coordinato dal Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt) in collaborazione con AMAT, Anghiari Dance Hub, ATCL per
Spazio Rossellini, Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’Arboreto Teatro Dimora – La Corte Ospitale), Fondazione Luzzati Teatro della Tosse, ZONA K. Per questo progetto svilupperemo una web app per la consultazione delle oltre 400 microfotografie che compongono l’archivio di memoria dell’aria in nostro possesso. La settimana di restituzione è prevista a fine novembre 2021.
Jan Voxel
Jan Voxel, gruppo informale costituito da Lorenzo Belardinelli (fisico e programmatore), Cinzia Pietribiasi (performer e regista teatrale), Lidia Zanelli (danzatrice e scenografa), si dedica alla creazione di opere di grafica generativa, videoarte e algorithm-art, interpretando il mondo come flusso, metamorfosi continua, ibridazione di forme, sistema complesso, inter-relazione inestricabile di particelle e di corpi sociali.
Con l’opera video-generativa My Body Atlas e soprattutto con The Critters Room, Jan Voxel porta avanti una pratica di arte
politica in dialogo con “la grande cecità” dell’epoca chiamata Antropocene, vuole costruire insieme allo spettatore un’esperienza immersiva per stringere alleanze e parentele trans-specie in luoghi danneggiati, come la pianura padana nella quale gli artisti risiedono ed operano, tramite un intreccio di scienza, informatica, arte e attivismo politico.