La chiamano Lalla, al secolo Laura Maria Mazzoni, vive sui monti quando non abita a Montegibbio.
La sua bio è molto “bio”, ama la natura e gli animali e se ne ciba con voluttà.
Biologicamente è nata 67 anni fa e ora ride, sotto i suoi non troppo metaforici baffi, delle rughe, dei capelli grigi sempre spettinati e dei molti chili in più rispetto alla leggera e leggiadra fanciulla che era quando l’arte è entrata nella sua vita, nel mitico Istituto d’Arte Venturi di Modena.
Per oltre cinquant’anni l’amore per il bello è cresciuto assieme ai suoi chili e alla sua natura camaleontica: frichettona globe trotter peace & love, perbene con un filo di perle, yuppie impellicciata, balda vecchietta un po’ ribalda.
Fotografa dal curriculum vergine, trascinata ora ad esporre le sue foto “strane”, se la tira il giusto.
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Lalla
Una lunatica con i piedi per terra
In questo tempo sospeso
Sono appese sospese
Le destabilizzanti epifanie
Tra sogno e visione
Di Lalla da Montegibbio
La Sognatrice Visionaria
Sono pigmenti su tela
Che si prendono il rischio
Di mettere sul piatto
Il loro diritto di esistere
E di fare spezzatino
Della Realtà
Turbandola e facendola vacillare
ff
a cura di Fausto Ferri
La mostra è allestita nella Loggia di l’OLMO e la QUERCIA di Giovanna e Marco