La pandemia ci ha costretto a vivere lo spazio in modo differente, obbligandoci a veder la quotidianità e la ritualità dei gesti sotto una nuova luce. La casa è diventata anche luogo di lavoro, di studio, aprendo scenari nuovi che, seppur circoscritti, hanno dato vita a nuovi piccoli mondi. Da qui l’idea di isolare un particolare che, nella ripetitività, è diventato familiare, che ha cadenzato le giornate. Accanto, la finestra, con “la polifonia dell’alto cielo” che, con occhi solo apparentemente romantici, diventa spazio per la progettazione, proiezione dell’avvenire, luogo sconfinato dell’immaginazione e soprattutto, come ci ricorda Rodari, della condivisione.
L’ opera consiste in una serie di dittici, uno per ogni studente, disposti consecutivamente e poi riassunti in un’ immagine d’insieme, sempre sotto forma di dittico.
La mostra sarà visitabile on line al seguente indirizzo: https://sconfinata-mente.blogspot.com/