Nasce e trascorre la prima parte della sua vita a Toano, un piccolo paese dell’Appenino reggiano, da oltre 15 anni vive e lavora a Scandiano. L’insidioso virus della passione per le arti visive le viene instillato nell’infanzia, all’interno di una famiglia dove la madre e parecchi zii possedevano un’abilità artistica, magari un pò naïf ma testarda: pittore, liutaio, intarsiatore, fotografo, scultore ligneo, scultore di pietra. Grazie ai consigli preziosi dello zio fotografo, che le regala la prima macchina fotografica da ragazzina, a periodi alterni e con diverse intensità, come accade agli adolescenti che sono in ricerca di qualcosa, ma non sanno bene cosa, fotografa di tutto, sperimenta, gioca con la luce e le ombre, senza mai, per buona sorte, prendersi troppo sul serio. La vita la distrae da questa passione per un buon lasso di tempo, ma i geni del DNA di famiglia fanno sì che la passione per la fotografia torni a riproporsi con grande trasporto negli ultimi anni. Frequenta corsi di fotografia e sperimenta con le nuove tecniche digitali. Complice di questo re-innamoramento, un viaggio con una associazione di volontariato in Africa dove, come afferma, “tutta la bellezza della terra si concentra e ne racchiude le suggestioni e la magia”. Utilizza la fotografia come strumento per cogliere ed esprimere emozioni, alla ricerca della bellezza nei dettagli della quotidianità.
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Orianna
Occhi marrone chiaro
Con cui guarda dentro e fuori di sé
Mani che si intrecciano
Abbracci quasi rubati
Corpi che si muovono
Che paiono fuggire l’obbiettivo
Timorosi di essere multati
Orianna da Toano
Ha nel suo nome l’oro dei Re Magi
E la biblica m-anna che nutre
Tra la terra e il cielo
Di sogno e concreta speranza
Ci nutrono le sue immagini
In un sontuoso bianco e nero
gf
a cura di Fausto Ferri
La mostra è allestita nella LOGGIA di l’OLMO e la QUERCIA di Giovanna e Marco