‘I sogni sono riflessi della vita reale e spesso, vaghiamo all’interno di questi per trovare risposte sulla realtà che ci circonda.’

Sameer Tawde

Sameer Tawde riconosce nel processo creativo dell’artista lo strumento per proporre un’analisi critica della società in cui viviamo. Ma cosa succede quando il sogno dell’artista si scontra con il sogno e le aspirazioni dell’uomo comune? In Holy Boulevard, un clima di calma sospesa sembra attraversare le strutture eteree riflesse nelle acque al largo di Mumbai: una visione chimerica, manifestazione di un’apparente tranquillità. Ad uno sguardo più attento, le fragili costruzioni dal colore candido si rivelano per ciò che sono realmente: tossici scarti di plastica che irrimediabilmente si decomporranno nell’oceano – svelando il complesso rapporto dell’uomo con l’ambiente.

La libera facoltà di immaginare ha permesso all’uomo di inseguire la sua aspirazione più grande: il progresso. Ma dove lo hanno portato il sogno e la realizzazione di un mondo sempre più avanzato, dove la potenza della natura sembra essersi piegata e arresa davanti alle irrefrenabili ambizioni della nostra specie? Inquinamento e cambiamenti climatici sono le conseguenze dell’incompatibilità tra le nostre ambizioni e la realtà, dimostrazione dell’abuso della libertà di sognare. L’artista, al contrario, riesce a creare mondi del tutto inaspettati attraverso la sua immaginazione. Descrivendo il proprio processo creativo, Sameer Tawde riconosce l’utopia come un’estensione illimitata dell’immaginazione, ciò che poi racconta visivamente nelle sue fotografie. “Voglio che le mie opere commentino gli eventi che accadono intorno a me e in questo mondo”, afferma Sameer. Reale e immaginario sono per l’artista due forze dissimili ma interconnesse che, insieme, favoriscono la creazione di nuovi modi di comunicare.  È così che una visione disincantata della realtà viene offerta dall’utopia stessa, la cui componente fantastica trova origine – paradossalmente – nell’analisi della realtà circostante.

La ricerca visiva di Sameer Tawde parte dalla natura, e in particolare dall’oceano. Seduto sulla riva del mare Sameer abbandona la realtà frenetica della città di Mumbai per guardare all’orizzonte, lungo la linea sottile dove cielo e mare si incontrano. È così che l’artista da’ vita ad un’onirica rappresentazione del futuro dove città bianche, spogliate di ogni materialità e ormai innocue, galleggiano leggere e si specchiano tra le pieghe del mare. La natura assume nelle opere del fotografo una valenza liberatoria, rigenerativa e funge, al contempo, da principale elemento d’ispirazione. Questo approccio creativo è proprio del sognatore e in particolar modo del fotografo. La fantasia, infatti, si muove per immagini. In quanto essere umani, è una costante che ci caratterizza fin dai tempi in cui i nostri avi scarabocchiavano sulle pareti delle caverne. Per questo le fotografie si pongono come strumento prediletto attraverso il quale l’artista traduce i propri sogni per rivelarli al mondo. Il contrasto tra mondo reale e mondo onirico apre nel racconto visivo di Holy Boulevard nuovi scenari, inesplorati e desiderabili.

Sulla luna, per piacere, non mandate un generale: ne farebbe una caserma con la tromba e il caporale.[1] Sulla scia di Gianni Rodari, la ricerca artistica di Sameer Tawde sottolinea come solo attraverso le lenti dell’immaginazione sia possibile una visione disincantata della realtà, una visione che possa suggerire strade per proposte alternative. Una visione che offre spazio per un miglioramento, una rinascita: immaginare soluzioni migliori per il futuro, ripartendo proprio dalla natura che ci circonda. Ha da essere un poeta sulla Luna ad allunare: con la testa nella Luna lui da un pezzo ci sa stare…

[1] Gianni Rodari, Filastrocche per tutto l’anno, (Torino, Einaudi, 2020).

 

Sameer Tawde (1978, Mumbai) è un visual artist di origini indiane, che attualmente vive a Mumbai. In bilico tra mondo reale e mondo immaginario, la sua ricerca artistica insegue un approccio narrativo con un pizzico di umorismo e di gioco. Inoltre, il suo carattere multidisciplinare gli permette di spaziare dalla fotografia al video, dalla scultura all’installazione. Le sue opere sono state esposte sia in India che all’estero in musei, Biennali di fotografia e festival cinematografici.

Orario apertura

Lunedì

16:00 - 19:30

Martedì

9:00 - 13:00; 16:00 - 19:30

Mercoledì

9:00 - 13:00; 16:00 - 19:30

Giovedì

9:00 - 13:00

Venerdì

9:00 - 13:00; 16:00 - 19:30

Sabato

9:00 - 13:00; 16:00 - 19:30

Domenica

Chiuso

Mostra aperta dal 12 Giugno al 17 Luglio 2021. Chiuso nei giorni festivi.

Indirizzo & Contatto

Indirizzo

Toschi Arredamenti, Via Emilia Santo Stefano, 18/b

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