This land is my land. Itinerario attraverso le mostre della provincia reggiana del circuito Off

This land is my land. Itinerario attraverso le mostre della provincia reggiana del circuito Off

Luzzara, Gualtieri, Poviglio, San Polo d’Enza… il circuito Off segue le strade di pianura e collina con storie e visioni che alternano l’inedito al quotidiano

La provincia è il Fuori, obbliga a dislocarsi, a compiere deviazioni, a sposare una logica diversa da quella del cardo e del decumano cittadino.
Oppure la Provincia è il Dentro, il luogo in cui si abita. La sfida allora si trasforma: rintracciare nel quotidiano e noto il curioso e sorprendente. Che sempre appare all’occhio inquieto.

 

 

Si consiglia così uno spirito avventuroso per questo itinerario attraverso le mostre della provincia reggiana del circuito Off. Che può cominciare dalla certezza della terra. Quella che ogni mattina Dante Menozzi ha lavorato con cura nel suo podere. Il fotografo berlinese reggiano Kai-Uwe Schulte-Bunert gli dedica “Dante. Un contadino” (Teatro Sociale Luzzara “Danilo Donati”): racconto, elegia, ritratto intimo.

A una trentina di chilometri (Istituto Cervi, Gattatico), che diventano molti meno in una mappa ideale, Monica Benassi omaggia la parabola artistica, umana e civile di Gigliola Sarzi, figura indimenticabile legata al teatro di figura – carissima per tanti di noi – scomparsa nel 2020.

Al teatro si rifà – nientemeno che ad Antonin Artaud – anche Laura Brignone in “Artepidemia” (Palazzo Bentivoglio e Fioregnameria a Gualtieri): la metafora della peste del rivoluzionario francese diviene in questi scatti l’attuale pandemia quale prova, esperienza e annuncio del nuovo. Sempre a Palazzo Bentivoglio Louis Celia Zippo con “Venere dove sei?” si muove tra colore e bianco nero, corpo umano e cosmo.

 

 

In “La realtà dei sogni” di Daniela Dall’Aglio e Matteo Colla (negozi del centro storico, Poviglio) ad andare in scena è un intero paese: 4 anni di ricerca, 50 scatti, un messaggio lanciato nell’avvenire.

E al futuro guardava senz’altro Fluxus: Giacomo Barazzoni ne documentò parte della memorabile retrospettiva alla Biennale di Venezia nel 1990. Nelle foto di “Rainbow Gondola Dinner” (Atelier Barcaccia, San Polo d’Enza) compare naturalmente Rosanna Chiessi che per un ventennio fece del reggiano la sede europea di questo movimento libero e imprevedibile.

E un medesimo sapore di happening possiede senz’altro l’idea di Nerella Righi: organizzare una esposizione nella propria casa di Santa Vittoria, accogliere i visitatori come graditi ospiti, offrire uno spuntino. “Fate largo al mio Sogno”, il titolo della mostra e sarà naturalmente un piacere accoglierlo.