ViaDuegobbitre: finalmente!

La “casa degli artisti” nel centro di Reggio Emilia riapre le sue porte con “Miraggi possibili”: venti fotografi e un’atmosfera unica

Ah, quanto ci è mancato l’appuntamento annuale con l’Ateliers ViaDuegobbitre. Attrazione imprescindibile del circuito Off. Dove il girovagare per la città trova una meta, una casa di tutti e tutte. Fatta di balconi, appartamenti, scale, davanzali, ringhiere, primo, secondo, terzo piano; poi le magnifiche cantine. Su e giù in mezzo a persone, artisti, opere, eventi. Nuovi incontri e vecchie conoscenze. Angoli appartati, momenti silenziosi e il gran pieno delle giornate inaugurali con la gente riversa nelle vie del quartiere. Muri vecchi e linguaggi nuovi, foto dal mondo, accordi di piano, bagliori di proiezioni.

Quest’anno – per i motivi noti – solo mostre al piano terra. Ma la notizia importante è: ViaDuegobbitre riapre. E lo fa con “Miraggi possibili”. Questo il titolo della collettiva che raduna venti tra artisti residenti e compagni di via incontrati negli anni. Un dialogo con il tema di questa edizione di Fotografia Europea: realtà e sogni, sguardo in avanti e sfida al presente.

Di certo il piacere della visita si distribuirà in soste, pause e intervalli. Quelli dove decifrare il momento e la nostra collocazione all’interno di esso. Come nel bel manifesto della mostra. Visione frontale di un muro dell’Atelier: mattoni affiorano sotto l’intonaco ocra; quattro finestre; la linea mediana e trasversale di sottili condotti elettrici. In primo piano una ringhiera: vasi di piante, rampicanti, una spettacolare radice secca, due riproduzioni in b/n di statue arcaiche. Ancora sulla parete un vecchio manifesto, un cartello contro gli incendi boschivi e, in alto a sinistra, un foglio scritto a mano, colorato a pennarello con l’arcobaleno e la scritta “Andrà tutto bene”. Un’immagine da leggere: passato, presente, tempi e materiali che si sovrappongono; esseri e cose evolvono. E noi? Dove scegliamo di essere? Visitare una mostra è anche vivere.